Il nastro rosso e bianco recinta la stanza, mentre a terra i cartellini gialli numerati segnalano i reperti più interessanti ai fini delle indagini. Sul luogo, intanto, arrivano agenti della scientifica, medico legale e funzionari in borghese. È quello che siamo abituati a vedere sulla scena del crimine dei film. Ma nella realtà è davvero così? Chi interviene quando ci si trova di fronte a un caso di omicidio? A rispondere al Giornale.it è un agente di pubblica sicurezza - che preferisce mantenere l'anonimato - intervenuto spesso sulle scene del crimine e che rivela: "Non è come nei film".
Chi arriva per primo sulla scena di un crimine?
I primi ad arrivare sul posto sono gli agenti di polizia della volante, la pattuglia che viene avvisata dalla centrale operativa dopo la chiamata di qualche cittadino che ha segnalato un crimine. Io ho lavorato sulle volanti per un periodo e sono intervenuto su diverse scene del crimine. Funziona così: se un cittadino sente o vede qualcosa di sospetto, come urla, boati o sangue, chiama il 113 descrivendo la situazione e la centrale invia la volante sul luogo.
Come procede la volante che arriva sul posto?
Dipende dalla situazione. Se si deve intervenire in una casa e la porta è chiusa, può essere necessario anche l'intervento dei vigili del fuoco, che vengono avvisati direttamente dalla centrale e arrivano insieme a noi sul posto. Se invece si riesce a entrare sulla scena del crimine o se si tratta di un luogo all'aperto, non è necessario contattarli e gli agenti possono procedere alla bonifica, controllando che non siano presenti altre persone, oltre alle vittime.
Prendiamo il caso di un omicidio. Cosa fanno gli agenti?
Una volta entrati, fanno una prima valutazione, per capire se la persona che si trovano di fronte è morta. In caso affermativo, bloccano eventuali soccorsi avvisati precedentemente, evitando di farli accedere alla scena del crimine. Bisogna anche cercare di capire se si tratta di un omicidio: per farlo vengono presi in considerazioni diversi elementi, come la posizione del corpo, la presenza di colpi da arma da fuoco o un'arma da taglio (se questa è conficcata nella schiena della vittima, difficilmente si esclude l'omicidio). Una volta appurato che c'è stato un omicidio, gli agenti "congelano" la scena, cinturando la zona per impedire l'accesso a tutti gli estranei: è fondamentale, infatti, inquinare il meno possibile la scena del crimine, per permettere alla scientifica di fare tutti i rilievi del caso. A quel punto, iniziamo a raccogliere più informazioni possibili, facendo da apripista ai colleghi della scientifica.
In che senso?
Essendo i primi ad arrivare sul posto, gli agenti di pattuglia devono raccogliere tutte le informazioni possibili: per farlo, spesso ci si aiuta con i dispositivi elettronici, che permettono di riprendere la scena del crimine. Se ci si trova all'aperto, alcune tracce potrebbero anche svanire, soprattutto in caso di pioggia: per questo è molto importante riuscire a riprendere tutto, per fornire eventuale supporto alla scientifica. Solitamente, prima di entrare sulla scena di un crimine, gli agenti indossano calzari e guanti ma, in caso non sia stato possibile, la pattuglia descrive alla scientifica il percorso fatto in precedenza e, per evitare che le impronte vengano confuse con quelle dei possibili sospetti, quelle degli agenti possono venire registrate. Non lasciare ulteriori tracce è fondamentale per non inquinare la scena. Ti faccio un esempio: una volta, quando svolgevo servizio sulle volanti, un nostro informatore ci aveva segnalato la presenza di un cadavere in un capannone. Quando siamo arrivati sul posto, abbiamo indossato i calzari per non lasciare impronte e abbiamo fatto la bonifica, controllando che non ci fosse nessun altro oltre la vittima. Poi abbiamo "congelato" la scena senza toccare niente. La scientifica ci ha fatto i complimenti, perché eravamo stati molto attenti a non lasciare le nostre tracce e non abbiamo inquinato nulla.
Chi altro interviene sulla scena di un omicidio?
Una volta arrivati sul posto, gli agenti della volante avvisano subito la centrale opertativa, che invia la volante coordinatrice, sulla quale lavora un sottoufficiale, l'unico che può autorizzare determinati atti. I due agenti aggiuntivi, inoltre, servono da supporto alla prima pattuglia intervenuta, sia per la cinturazione che per l'identificazione di eventuali testimoni e per la raccolta di sommarie informazioni. In seguito arrivano la scientifica e la squadra mobile perché, se l'individuazione del reo non è lampante, tutti i casi di omicidio passano sotto la gestione della sezione specifica della squadra mobile. Intanto la prima volante arrivata sulla scena del crimine chiama il magistrato di turno, a cui vengono riferite le prime sensazioni e valutazioni degli agenti: in quel momento, siamo i suoi occhi e quelli del nostro funzionario di turno, che interviene sul posto solamente se lo ritiene opportuno. L'arrivo del medico legale, avvisato dalla centrale operativa, è atteso da tutti, per avere subito qualche informazione in più sul posto (tempo del decesso, modalità...). È lui infatti che fa le prime valutazioni sul posto, constatando con certezza la morte della persona, in base alla temperatura corporea e ad altri elementi. Una volta effettuate le prime constatazioni sul corpo, viene autorizzata la rimozione del cadavere, che viene portato in obitorio. Lì viene successivamente svolta l'autopsia che, in caso di esami irripetibili, può richiedere la presenza della sezione omicidi. Solitamente si hanno i risultati in un paio di giorni, mentre la documentazione completa dell'esame può arrivare anche a distanza di 60 giorni. Nel frattempo a indagare è la squadra mobile: gli agenti delle volanti sono presenti solamete sulla scena del crimine, ma poi tutto passa nelle mani della squadra omicidi. Dopo il congelamento, però, la pattuglia arrivata sul luogo per prima, può svolgere azioni di supporto alla squadra mobile.
Per esempio?
Per prima cosa, la squadra mobile rintraccia e sequestra tutti i dispositivi elettronici presenti sulla scena del crimine. Questi, infatti, possono contenere diverse informazioni, ricavate grazie al lavoro della scientifica, che provvederà a sbloccare i dispositivi su disposizione del magistrato e a verificarne i contenuti. Queste attività di sequestro possono essere svolte anche dagli agenti di pattuglia. Un altro compito della volante è controllare se siano presenti telecamere nella zona, che possono aver ripreso qualcosa di utile: se sono pubbliche ci si rivolge al Comune per avere i filmati, altrimenti ai privati.
A cosa bisogna fare particolare attenzione?
Gli agenti che arrivano sul posto per primi devono prestare attenzione a tutto quello che vedono, per questo spesso si fanno aiutare anche dai dispositivi elettronici per registrare. Ma non solo. Fondamentale è anche cogliere gli odori e i profumi particolari. Una volta, per esempio, arrivati sulla luogo di un omicidio abbiamo sentito un odore molto forte di un dopobarba particolare, che ci ha permesso successivamenre di collegare il figlio della vittima alla scena del crimine. È possibile anche che sulla scena del crimine si sentano odori di solventi (che indicano la volontà del reo di ripulire il luogo), gas o principi di incendi: spesso per permettere di lavorare in sicurezza, viene arieggiata la stanza e questi odori svaniscono. Per questo è molto importante prestarvi attenzione e annotarli. È fondamentale riportare in modo dettagliato tutto ciò che si osserva e che si sente: gli agenti di pattuglia, infatti, al termine del loro servizio, relazionano tutto nell'annotazione, che deve essere il più minuziosa e dettagliata possibile, per quanto riguarda le osservazioni relative all'intervento. I dettagli sono importanti. Una volta, per esempio, siamo intervenuti per un'aggressione: un uomo si era accasciato in strada, sanguinante. Al nostro arrivo abbiamo notato un potente odore di olio da frittura. In base ad altre informazioni forniteci dalla vittima siamo riusciti a risalire a un appartamento: all'interno il pavimento era ricoperto proprio di olio. Così siamo riusciti a scoprire che il proprietario dell'appartamento, oltre ad aver accoltellato l'uomo, gli aveva anche gettato addosso dell'olio bollente, vera causa della morte: l'olio aveva provocato l'ustione interna di tutte le vie aeree.
Spesso in televisione rappresentano il vostro lavoro.
In televisione si vede sempre il funzionario in borghese che arriva sul posto e risolve il caso, ma non è così: raramente va fisicamente sulla scena del crimine. Il primo lavoro viene svolto dagli agenti di pattuglia, poi intervengono gli altri colleghi, che svolgono le indagini. La realtà è lontana dai film.
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