Non si può ancora parlare di malasanità per la triste vicenda che ha visto protagonista Francesco Buccelli, 43enne di San Severo, cardiopatico, deceduto qualche ora dopo aver chiamato il 118 per un terribile mal di testa. Ma la famiglia vuole vederci chiaro e per questo ha messo in atto ogni azione tesa a chiarire la causa della morte ed eventuali responsabilità. A fare da guida in questa disperata ricerca della verità, i legali Simone Moffa e Umberto Fiore. Il primo rappresenta la madre e un fratello dell'uomo. Il secondo, invece, difende altri otto famigliari tra figli, fratelli e sorelle del 43enne. La denuncia è stata presentata il giorno stesso della dipartita. La madre di Buccelli ha fornito una dettagliata ricostruzione dell'episodio. Lei stessa era presente all'arrivo dei soccorsi, intorno a mezzogiorno, allertati per un mal di testa ingravescente.
Agli operatori la donna ha illustrato le patologie pregresse del figlio (cardiopatico con numerosi interventi chirurgici alle spalle, tra cui anche alcuni by-pass coronarici), ma sembrerebbe che nessuno tra i sanitari intervenuti propendesse per un esame specifico o per il trasporto in ospedale del paziente. A quest'ultimo è stata solo consigliata una terapia farmacologica a base di antinfiammatori. Qualche ora dopo l'ambulanza, sollecitata dal medico curante, è tornata sul posto ma per Buccelli non c'è stato nulla da fare. La procura ha dunque aperto un'inchiesta per omicidio colposo e, al momento, sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di due dipendenti del 118 e di un medico di base.
Saranno i risultati dell'esame autoptico (disponibili entro 60-90 giorni) a chiarire la causa del decesso e a stabilire eventuali violazioni di cautela doverose o di regole precauzionali di condotta nell'approccio diagnostico e terapeutico e nell'assistenza al paziente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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