Le chiese sono chiuse e l'arciprete scende in strada recitando il rosario

Un'iniziativa singolare ed inaspettata che ha sorpreso tutti ieri pomeriggio in provincia di Agrigento. L'arciprete di Favara, armato di megafono e coroncina tra le mani, ha recitato il rosario per le vie della città per dare conforto ai fedeli che in base al decreto per contenere il coronavirus, non possono prendere parte alla celebrazione dei riti religiosi

Le chiese sono chiuse e l'arciprete scende in strada recitando il rosario

Scende in strada e con un megafono recita il rosario. È questa l’iniziativa dell’arciprete di Favara Giuseppe D’Oriente il quale ha ricevuto l’assenso di tutti i suoi concittadini che al momento non possono prendere parte alla recitazione delle preghiere a alla celebrazione della Santa messa all’interno delle chiesa. Come ormai risaputo, l’articolo 2 del decreto firmato l’otto marzo scorso dal premier Giuseppe Conte, allo scopo di evitare gli assembramenti, prevede anche la chiusura delle chiese e la sospensione dei riti religiosi, messe comprese.

Poi si è aggiunto anche il decreto “Io resto a casa” e, da due giorni, in osservanza delle nuove disposizioni, molte città si stanno conformando in maniera esemplare ai comportamenti richiesti per evitare il possibile contagio da coronavirus. Rimanendo all’interno della propria abitazione ognuno può contribuire a frenare l’estensione del virus. Un sacrificio richiesto fino al tre aprile prossimo, in attesa di nuove disposizioni, ad ogni individuo. Ciascuno, col proprio impegno, può contribuire a frenare altri possibili casi di emergenza sanitaria. La situazione sta generando senza dubbio preoccupazione fra gli abitanti delle città italiane. Proprio per dare conforto ai credenti e risollevare il loro spirito, in provincia di Agrigento, don Giuseppe è sceso in strada. Armato di megafono e coroncina tra le mani, ha iniziato a recitare il Santo rosario.

Un modo non solo per avvicinare i fedeli alla preghiera dalle loro case, ma anche un’occasione per far sentire la propria vicinanza a tutte le persone che hanno paura e che non possono avere al momento un rapporto più diretto con il loro confessore. Un pomeriggio di spiritualità tra le vie della città senza contatti con le persone che però, si sono affacciate dai balconi di casa, recitando con il prete le preghiere. In molti hanno apprezzato il suo gesto del tutto inaspettato. Tanti anche i curiosi che, di fronte ad una situazione così particolare, non hanno esitato a prendere in mano il telefonino immortalando quei minuti sotto la propria abitazione. Inutile a dirsi, il video postato sui social, in poco tempo ha fatto centinaia di visualizzazioni.

All’iniziativa di don Giuseppe se ne stanno unendo altre.

Ad esempio a Bibione, nel Veneto, zona colpita fortemente dal coronavirus, un altro prete è sceso in strada caricando a bordo di un’Ape la statua della Madonna. Il parroco ha pregato, ha benedetto strade e case, lasciando qualche parola di conforto ai fedeli. Non appena i carabinieri lo hanno fermato lui avrebbe detto: “sto lavorando”.

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