Chiesa, svolta per i laici: "sì" a nozze e funerali in casi eccezionali

La Chiesa istruisce le parrocchie sul ruolo dei laici, che possono celebrare matrimoni e funerali in alcuni casi. Ok ad incarichi per non battezzati

Chiesa, svolta per i laici: "sì" a nozze e funerali in casi eccezionali

Non è ancora la rivoluzione cercata dal fronte progressista, ma all'interno della Chiesa cattolica tira aria di riforma: il nuovo documento della Congregazione del Clero specifica meglio quali possibilità abbiano i laici. Quelli che già possono, in determinati casi, celebrare matrimoni e funerali.

Attenzione: per far sì che i laici possano officiare, è necessario che il contesto parrocchiale sia sprovvisto di consacrati e diaconi. Dunque è probabile che queste disposizioni interessino soprattutto le chiese periferiche, come quella amazzonica, per cui Jorge Mario Bergoglio ha organizzato un Sinodo apposito qualche mese fa. In alcuni territori del mondo, persiste il problema della mancanza di sacerdoti o delle difficoltà logistiche.

C'è pure l'eventualità che più parrocchie vengano raggruppate - così come riporta l'Adnkronos - , ma pure in questo caso bisogna prestare attenzione ai casi di specie: "Il raggruppamento, nonché l'erezione o soppressione di parrocchie, va realizzato dal Vescovo diocesano nel rispetto della normativa prevista dal Diritto Canonico, cioè mediante incorporazione, per cui una parrocchia confluisce in un'altra, venendo da essa assorbita, e perdendo la sua originaria individualità e personalità giuridica; oppure, ancora, mediante vera e propria fusione, che dà vita a una nuova e unica parrocchia, con la conseguente estinzione delle parrocchie preesistenti e della loro personalità giuridica; o, infine, mediante divisione di una comunità parrocchiale in più parrocchie autonome, che vengono create ex novo".

Tornando alla questione dei laici, invece, è possibile soffermarsi su come la Congregazione per il Clero abbia inteso questa che suona come un'apertura: i laici potranno assistere alle funzioni dei sacerdoti, ma non potranno ricoprire la funzione di sostituto del consacrato. In "La conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa" - il titolo del documento, così come riporta l'Agi - è stato posto anche un accento sul fatto che degli incarichi possano essere a persone che non risultano essere state battezzate. La questione della gestione parrocchiale sempre più allargata ai laici è dibattuta nella Chiesa cattolica l'episcopato della Germania è per estendere il raggio d'azione dei laici; altre realtà ritengono invece che non sia il caso. In questo senso, è fondamentale comprendere quale sia l'indirizzo del Vaticano. Ma non è finita.

Nel documento viene affrontato pure lo spinoso tema delle tasse: la Congregazione ha voluto specificare come la natura delle donazioni dei fedeli, nel caso dei sacramenti e delle Messe, debba essere sempre considerata libera. Non devono esistere, insomma, delle vere e proprie "tasse" basate sul tipo di sacramento.

L'indicazione più importante, però, è forse quella pienamente in linea con la pastorale di papa Francesco, ossia quella che domanda alle realtà parrocchiali di chiudersi in se stesse: "Se non vive del dinamismo spirituale proprio dell'evangelizzazione, la parrocchia corre il rischio di divenire autoreferenziale e di sclerotizzarsi, proponendo esperienze ormai prive di sapore evangelico e di mordente missionario, magari destinate solo a piccoli gruppi".

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