"Ci fanno bere il loro sangue...". Il mistero dei diavoli innocenti

Tra il 1997 e il 1998 diversi bambini accusarono i genitori di averli molestati e di averli obbligati a partecipare a delle messe nere

"Ci fanno bere il loro sangue...". Il mistero dei diavoli innocenti

Omicidi, stupri e messe nere. Un quadro a tinte fosche dipinto tra il 1997 e il 1998 nella Bassa Modenese dai "diavoli", come venivano chiamati quei genitori che stupravano, uccidevano e celebravano riti occulti nel cimitero di Massa Finalese. Uno dei bambini coinvolti in questa vicenda racconterà: "Poi c' era il prete nel senso di dire che lui faceva la messa, però dedicata al diavolo allora è andato a prendere l'ostia, è venuto lì al cimitero e ci ha detto 'Gesù non esiste'. Poi ci ha parlato del diavolo, che la notte ti viene a prendere Lui ci metteva sulla tomba e ci faceva fare delle cose come ballare, fare dei gesti Noi avevamo anche dei gatti e noi li uccidevamo. Mio padre il sangue dei gatti ce lo faceva bere a noi. Poi a certi bambini gli aprivano qua e veniva fuori tutto il sangue, si vedevano delle sacche. Dopo ce li facevano uccidere. Io ne ho dovuti uccidere cinque". Un orrore senza fine. Violenza che chiama violenza, senza mai vedere la fine. Fino ad oggi. Già perché l'intera vicenda, come hanno rivelato Pablo Trincia e Alessia Rafanelli, non è mai successa.

Ma andiamo con ordine. Nel 1997 uun bambino di soli tre anni viene allontanato dalla sua famiglia, i Galliera. Finisce prima in un istituto e poi in un'altra famiglia. "Questo fino al 23 febbraio 1997 - come scrive Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano - l' ultimo giorno in cui il piccolo, che ormai ha sette anni, vedrà la sua famiglia naturale. Perché? Perché ha cominciato a raccontare prima alla maestra, poi agli assistenti sociali che suo padre, sua madre, suo fratello abusano di lui. I genitori vengono arrestati. Il bambino racconta altre cose orribili. Dice che mamma e papà lo vendevano a un' amica, Rosa, che assieme a suo marito lo costringeva a picchiarla con un bastone e un attizzatoio, che poi scattavano delle polaroid. Arrestati anche loro".

È solamente l'inizio di una vicenda ben più complessa. Il piccolo racconta che altre due sue amiche vengono violentate dalle loro famiglie. Una ginecologa conferma i sospetti: qualcosa non torna e le violenze, almeno sulla carta, ci sono. Le bambine vengono allontanate dai genitori che finiscono prima in carcere e poi ai domiciliari. Una delle due madri non regge il peso di quest'accusa infondata e si getta dal quinto piano, dopo aver lasciato un messaggio all'altra famiglia: "Vi ho voluto tanto bene, mi dispiace". Pure il prete, quello delle finte messe sataniche, no ce la fa. Dopo esser stato condannato a 14 anni viene colpito da un infarto.

Secondo quanto riporta Il Fatto, "altri bambini faranno i nomi di amichetti, nonni, cugini, genitori. Venti persone finiranno in carcere, sedici bambini verranno allontanati dai genitori. Qualcuno morirà di infarto dopo la sentenza, qualcuno si ammalerà di tumore in galera. I racconti dei bimbi sono terrificanti: sangue di gatto dato da bere ai piccoli, neonati giustiziati da bambini nei cimiteri, stupri collettivi, i genitori travestiti chi da tigre, chi da pantera, chi da vampiro, bimbi rinchiusi nelle bare, costretti a picchiarsi tra di loro. Il peggiore film horror che possiate immaginare. Già, film. Perché nella realtà nessuno troverà mai il cadavere di neonato, nonostante sia stato perfino dragato un fiume. Nessun bambino andrà mai a scuola con un livido. Non troveranno mai tracce di messe sataniche, nessuna perquisizione a casa degli imputati restituirà anche una sola prova di filmati, violenze, foto, rituali. Per sfilare travestiti da tigri e vampiri, in un paese di 4.

000 abitanti con gatti e neonati, senza essere mai stati notati da nessuno, non sarebbero bastate neppure le nebbie modenesi".

Il punto è che, come spiegato dall'inchiesta di Trincia e Rafanelli, i bambini sarebbero stati indotti a raccontare queste storie turpi e prive di fondamento.

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