#Cipassalafame, sciopero della fame per i diritti dei migranti

L’iniziativa viene proposta all’indomani della giornata della memoria, una scelta non casuale: “Vogliamo ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi”

#Cipassalafame, sciopero della fame per i diritti dei migranti

Per contrastare la decisione del governo di non far sbarcare sul suolo nazionale i 47 stranieri ospiti della nave Ong SeaWatch, arriva un’iniziativa dal nome #Cipassalafame.

La scelta di farlo all’indomani della giornata della memoria non è casuale, come sottolineano gli stessi organizzatori. “Abbiamo scelto il 28 Gennaio, in continuità con la Giornata della Memoria, per ricordarci che la morte e la miseria umana sono ancora qui, a pochi chilometri da noi, e non possiamo più accettarlo”.

Circa 1000 le persone che fino ad ora hanno voluto aderire alla proposta, provenienti da almeno 200 località diverse nel mondo. Un modo, come sostenuto dai promotori, per far sentire la propria voce e contrastare le violazioni dei diritti degli stranieri che decidono di attraversare il Mediterraneo. Non solo. Si tratta anche di un modo per far sentire la propria vicinanza agli extracomunitari già presenti nel nostro Paese e nel resto d’Europa, odiati e contrastati da leggi ingiuste per il solo tentativo di cercare un’esistenza migliore.

#Cipassalafame si occupa di portare l’attenzione su questa problematica e si propone di devolvere il risparmio per i pasti “saltati” dagli aderenti l’iniziativa ad una delle Ong che si occupano del trasporto in Europa dei migranti provenienti dall’Africa.

“Come cittadini comuni continuiamo a chiederci ‘cosa possiamo fare’ e non abbiamo risposta.

Ma leggere le testimonianze dei tanti giornalisti e operatori umanitari che sono stati in Libia, e tornare a fare la nostra vita quotidiana non è più sostenibile, almeno per le nostre coscienze”.

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