"Ci sono incongruenze...". Ma il tribunale rinvia sul caso Grillo

L'avvocato Bongiorno, che difende la ragazza, chiede la produzione agli atti di chat, video, foto e alcune interviste: "Ci sono incongruenze tra le interviste e quanto detto a sommarie informazioni"

"Ci sono incongruenze...". Ma il tribunale rinvia sul caso Grillo

È stata rinviata al prossimo 5 novembre l'udienza preliminare a carico di Ciro Grillo, Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia. Nel caso in cui la decisione non potesse essere presa in quel giorno, le udienze successive potrebbero tenersi il 12 e il 26 novembre successivi. I quattro amici genovesi, accusati dalla giovane Silvia (nome di fantasia) di stupro, non erano presenti oggi in aula: nel tribunale di Tempio Pausania sono invece arrivati i loro avvocati. Chiuse le porte degli uffici del procuratore Gregorio Capasso, che da sempre ha mantenuto il massimo riserbo sulle indagini. Presente anche la sostituta Laura Bassani. La gup Caterina Interlandi dovrà decidere se mandare a processo o meno i componenti del gruppetto.

La studentessa italo-norvegese e la sua amica Roberta (nome di fantasia) si sono costituite parte civile: la giudice per le udienze preliminari ha accolto entrambe le richieste. L'avvocato Alessandro Vaccaro, che difende Vittorio Lauria, ha reso noto che il giudice "ha dato il termine del 20 ottobre per potere indicare gli elementi probatori essenziali e alla luce di quello che verrà fuori eventuali nostre richieste di rito alternativo o meno".

Produzione foto, video e chat

L'avvocato Giulia Bongiorno, che difende Silvia, ha chiesto la produzione agli atti di chat, video, foto e alcune interviste. Tra gli atti richiesti ci sono alcune interviste, una del proprietario del bed and breakfast di Porto Pollo dove dormiva la giovane e una alla istruttrice di kitesurf. Secondo l'ex ministro della Pubblica amministrazione ci sarebbero delle "incongruenze tra le interviste e quanto detto a sommarie informazioni". Dopo la camera di consiglio, la gup ha superato le eccezioni proposte e ha ammesso la documentazione prodotta dalla Bongiorno. Ammesse anche la trascrizione e la traduzione di un file audio in inglese.

Ci sono una serie di ulteriori approfondimenti dei file audio. "La gup vorrebbe che le difese indicassero tra i file quali sarebbero quelle rilevanti per le singole parti. La parte offesa e le difese indicheranno quali sono i file più rilevanti", ha fatto sapere la senatrice. Intanto la Bongiorno si ritiene soddisfatta per l'udienza preliminare, considerata un primo traguardo: "Per noi è importante che si ponga fine. Il dolore è già tanto, un dolore che continua a trascinarsi senza certezze si amplifica. Non è serena ma vede in questa udienza preliminare un punto fermo".

I legali dei quattro imputati, riporta l'Adnkronos, avrebbero chiesto la perizia tradotta dall'inglese di una chat vocale tra Silvia e un'amica norvegese. Ci sono alcune frasi nello slang giovanile che possono essere interpretate in maniera diversa, sarebbe stato il ragionamento dell'avvocato Mariano Mameli che difende Edoardo Capitta: "È una chat molto lunga e vogliamo che venga tradotta da un perito". Gennaro Velle, legale di Francesco Corsiglia, sostiene che "ci sono elementi che possono essere molto rilevanti" per la difesa - "anche nel telefono delle ragazze" - "per le decisioni da assumere".

L'inchiesta per revenge porn

"Finalmente questo caso arriva in aula. Finalmente perché chi fa una denuncia ha interesse affinché ci sia una verifica in aula. Nessuno di noi può immaginare il dolore che prova la vittima di questi reati", è stato il primo commento della Bongiorno dopo essere giunta al palazzo di giustizia. La senatrice è stata poi interpellata sul filone d'inchiesta sul revenge porn, poiché alcune foto e video di quelle ore potrebbero essere stati fatti circolare: "C'è stato un approfondimento investigativo. Tutti abbiamo visto il rimbalzo d'immagini e su questo credo che la procura stia indagando". Comunque la Bongiorno ha voluto esprimere la volontà di non mediatizzare il caso: "Non parliamo fuori dalle aule...".

Gli avvocati Alessandro Vaccaro e Gennaro Velle - che difendono rispettivamente Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia - hanno chiarito che l'inchiesta per revenge porn riportata da alcuni giornali "non riguarda assolutamente i nostri assistiti". "Abbiamo sempre detto e lo hanno detto a chiare lettere i ragazzi negli interrogatori che non hanno mai diffuso video o foto", è stato aggiunto.

"Non diventa un processo politico"

L'avvocato Vinicio Nardi, pur riconoscendo l'inevitabile clamore mediatico della vicenda, ha voluto sottolineare che "questo non diventa un processo politico né esemplare" ma che "resta una storia brutta, di ragazzi". Il legale della seconda ragazza coinvolta nel caso ha sostenuto l'importanza di "permettere ai giudici di fare il loro lavoro", invitando tutti "alla cautela e alla riservatezza". "A me pare che tutti i legali hanno mantenuto questo atteggiamento di riservatezza. C'è grande cautela, perché sono convolti ragazzi molto giovani, sia da una parte che dall'altra", è la posizione di Nardi.

Che sul filone del revenge porn ha riferito di non avere notizie, "se non dalla stampa". Invece Mariano Mameli, che difende Edoardo Capitta insieme all'avvocato Ernesto Monteverde, si è limitato a osservare che "questo clamore mediatico è deleterio per tutti".

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