L'Inps parla pure con i morti?

L'istituto presieduto da Pasquale Tridico scrive ad un cittadino deceduto lo scorso 17 marzo per comunicargli la cessata erogazione della pensione e per invitarlo a recarsi in ufficio

L'Inps parla pure con i morti?

Clamorosa missiva dell'Inps, arrivata addirittura a scrivere ad una persona deceduta per comunicare la cessata erogazione della pensione. La vicenda, riportata dal Il Tempo, ha dell'incredibile, eppure è tutto vero.

Alcuni giorni fa, infatti, l'Istituto nazionale della previdenza sociale ha scritto al signor Franco O., deceduto a Roma lo scorso 17 marzo. L'uomo, un ingegnere, aveva trascorso molti anni all'estero per motivi di lavoro, ma dal 2019 percepiva la pensione di cittadinanza ed ogni anno era tenuto a presentare la documentazione fiscale richiesta.

Venuto a conoscenza della morte del cittadino circa due mesi fa, l'istituto ha incredibilmente deciso di scrivere al deceduto. La lettera, fra l'altro, è firmata dal direttore Angelo Franchitti.

"Gentile signore, le comunichiamo che lei è decaduto, con decorrenza 04/21, dal diritto al reddito di cittadinanza relativo alla domanda di Reddito di cittadinanza (Rdc)/Pensione di cittadinanza (Pdc)", si legge nella missiva pubblicata da Il Tempo. Fra le motivazioni addotte, l'Inps ricorda a Franco O. proprio il fatto di essere deceduto.

"Il richiedente, unico membro del nucleo familiare richiedente, è deceduto dopo la presentazione della domanda", spiega infatti l'istituto guidato da Pasquale Tridico, che poi invita addirittura il cittadino a presentarsi in uno degli uffici dell'Inps per discutere della questione. "Lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e, inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà porre istanza motivata di riesame. Contro il presente provvedimento può proporre azione giudiziaria nelle forme di rito e nei previsti termini di legge, dandone notifica in questa sede", si chiude la comunicazione.

Come se un persona defunta potesse fare tutto questo. Che la resurrezione venga praticata anche ai giorni nostri?

Ironia a parte, questo episodio ha lasciato completamente basiti i parenti del signor Franco O., che hanno già avuto molto di cui occuparsi dopo la morte del loro familiare. A causa dei rallentamenti dovuti a questo particolare periodo, salma è infatti stata cremata a ben due mesi di distanza dal decesso e la famiglia sta ancora aspettando di ricevere le ceneri per procedere con la sepoltura.

Una gaffe davvero clamorosa quella dell'Inps, che prima di inviare al signor Franco i classici "distinti saluti", gli ricorda ancora una volta che gli uffici dell'istituto sono a sua completa

disposizione e gli suggerisce di visitare il sito internet dell'ente o di contattare il Contact center, con tanto di raccomandazione di tenere a portata di mano il codice fiscale ed il numero di protocollo della domanda.

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