Clandestino per 16 anni, ma la legge non permetteva l'espulsione

Lazhar Amor Ben Torch, noto anche come lo spaccavetrine di Padova, vanta una "carriera" criminale in Italia lunga 16 anni. Ora, con il decreto Sicurezza, le cose potrebbero cambiare

Clandestino per 16 anni, ma la legge non permetteva l'espulsione

Lazhar Amor Ben Torch, lo spaccavetrine di Padova, ha vissuto per 16 anni in Italia da clandestino, senza alcun documento d'identità. Compirà 40 anni il prossimo novembre ed è tornato al centro delle cronache locali perché la polizia l'ha arrestato ritenendolo responsabile di quasi 40 furti nel capoluogo euganeo.

La storia di Torch in Italia inizia nei primi anni Duemila, con il primo fermo, nel 2002, per reati contro patrimonio, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio. Ma non è bastato bloccare la sua carriere criminale in barba alle leggi italiane. Come riporta Il Corriere della Sera, "in quegli anni ha assunto diverse identità, tanto che sono subito emerse le difficoltà per il suo riconoscimento. Nel 2005, mentre era a bordo della sua automobile in provincia di Venezia, ha sfondato un posto di blocco, rischiando di investire un carabiniere". Dopo quell'episodio, per lui c'è il divieto di rientrare in Veneto dal 2008 al 2011.

Ma ovviamente non è servito a nulla, e l'uomo ha continuato a gestire piccoli traffici di droga, per poi iniziare con i furti nei negozi e nei bar. Nel 2016 l'ennesima denuncia che gli vale un anno di carcere. L’allora questore Gianfranco Bernabei firma l'allontanamento da Padova per 10 anni e arriva anche l'espulsione dall'Italia. La storia sembra dover finire qui: ma così non è. Accompagnato al Cie di Torino, viene liberato il 24 agosto 2017, dopo un mese per decorrenza dei termini. Il motivo è semplice: la Tunisia non lo riconosce, qui in Italia non ha documenti e, in un mese di tempo, le autorità non possono ottenerli. E lui torna a piede libero.

Il 22 settembre del 2017 viene rintracciato a Venezia dopo una rissa. Il 28 ottobre del 2017, si becca un'altra denuncia da Padova perché inottemperante all'obbligo di rimpatrio. Ma la Tunisia non lo riconosce. E di certo lui non torna da solo nel Paese nordafricano.

Ma adesso potrebbe esserci la svolta.

Torch è di nuovo in carcere: ma questa volta, le autorità italiane hanno un vantaggio. Il nuovo decreto sicurezza firmato da Matteo Salvini ha esteso fino a sei mesi il tempo massimo di permanenza. In questo arco di tempo, si spera che i documenti saranno finalmente ottenuti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica