Ecco le migliori città d'Italia dove vivere

È Trieste il luogo dove si vive meglio. Milano si prende una grossa rivincita dopo la scivolata fuori dell'anno scorso. Ecco la classifica

Trieste è al primo posto della classifica "Qualità della vita"
Trieste è al primo posto della classifica "Qualità della vita"

È Trieste la città dove si vive meglio in Italia. A stabilirlo è la trentaduesima edizione dell’indagine sulla “Qualità della vita” nelle province italiane pubblicata oggi dal quotidiano Il Sole 24 Ore. Il capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia, che negli ultimi anni ha scalato velocemente diverse posizioni in classifica, si aggiudica il primo posto per ciò che riguarda i settori cultura e tempo libero e il secondo posto per gli affari e il lavoro. Trieste, inoltre, risulta essere quarta per quanto concerne l’ambiente e i servizi. Un bottino ricco per la città giuliana, che batte tutti gli altri centri più importanti d’Italia.

La rinascita di Milano

Milano si prende una grossa rivincita, dopo la scivolata fuori dalla top ten dell’anno scorso, conseguenza del Covid-19 che aveva messo in ginocchio i cittadini della Lombardia. Nel 2021 la capitale mondiale della moda e del design si classifica al secondo posto, confermando le grandi potenzialità economiche e sociali, seguita da Trento che conferma la posizione del 2020. Milano torna in vetta nei settori ricchezza e consumi e affari e lavoro, risultando prima, tra l'altro, per i prezzi delle case, la retribuzione media annua, l'incidenza di imprese che fanno e-commerce e la diffusione dei servizi bancari online. Lo studio, come sempre, dà un quadro preciso delle condizioni del Paese, attraverso novanta indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Tra questi, ci sono ventotto parametri aggiornati al 2021 e una decina di "indici sintetici".

L’analisi del post pandemia

Quest'anno l’indagine si focalizza in particolare sulla ripresa dopo la fase più critica del Covid-19, grazie a un'analisi fatta su venti dei novanta indicatori, oltre ai divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della qualità della vita di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l'indice della qualità della vita delle donne, presentato per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.

Al Nord si vive meglio

I risultati della ricerca evidenziano che tra le prime dieci province, sette sono del Nord-Est: Bolzano (quinta), Pordenone (settima), Verona (ottava), Udine (nona) e Treviso (decima), l'unica new entry, grazie al primato nella qualità della vita delle donne. Tra le prime dieci anche Aosta (quarta) e Bologna (sesta). Il capoluogo dell’Emilia Romagna, in testa alla classifica nell'edizione 2020, scende di qualche posizione, ma conquista il primo posto per quanto riguarda la demografia, la società e la salute, soprattutto grazie agli elevati livelli di istruzione della popolazione. Le province lombarde riconquistano tutte diverse posizioni rispetto allo scorso anno, ad eccezione di Sondrio.

Monza e Brianza (quattordicesima), invece, si riprende il posto nella parte alta della classifica grazie alla ricchezza e ai consumi, con valori al top sia nella spesa delle famiglie per beni durevoli sia nella retribuzione media annua dei lavori dipendenti, al tasso di imprese che fanno e-commerce, al primato del verde storico che tiene conto dell'estensione del Parco di Monza, e al ridotto numero di infortuni gravi sul lavoro.

Le altre città

Il post pandemia sembra, in ogni caso, rilanciare anche altre città metropolitane. Roma sale dal trentaduesimo al tredicesimo posto, Firenze dal ventisettesimo all'undicesimo. Bari (settantunesima) guadagna una posizione mentre Napoli (novantesima) ne guadagna due. La Capitale, in particolare, entra nelle top ten della qualità della vita degli anziani, uno dei tre indici generazionali che debuttano quest'anno nell'indagine e si distingue per livelli di istruzione, edifici coperti da banda larga e patrimonio museale.

Chi perde posizioni in classifica

In controtendenza, invece, Cagliari, Torino, Genova e Catania che perdono tutte qualche posizione rispetto al 2020. Scendono anche le province dell'Emilia Romagna e quelle marchigiane.

Stabile nelle ultime posizioni il Mezzogiorno. Crotone è ultima, come lo scorso anno, anticipata da Foggia e Trapani che scivolano sul fondo. Su novanta indicatori le ultime posizioni sono popolate in ben cinquantasette casi da province del Sud o delle Isole.

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