Cliente porta la Bose in tribunale: "Le cuffie spiano i nostri dati"

La nota azienda è accusata di tracciare le abitudini musicali degli utenti e di cedere informazioni riservate a terzi

Cliente porta la Bose in tribunale: "Le cuffie spiano i nostri dati"

Secondo un cliente della Bose le cuffie vendute dalla nota azienda specializzata in prodotti audio sarebbero in grado di spiare i dati degli utenti per poi rivenderli a terzi. Con questa accusa uno statunitense ha portato la Bose davanti alla corte federale di Chicago.

Come riporta il Corriere della Sera, dopo aver acquistato un paio di cuffie wireless Quite Comfort 35, Kyle Zak si sarebbe accorto che l'applicazione suggerita da Bose per l'utilizzo ottimale del prodotto (Bose Connect App, ndr) chiedeva di inserire dati sensibili. Informazioni che poi sarebbero state fornite, insieme a tutti i contenuti ascoltati, a terzi. Così l'uomo ha chiesto una consulenza legale per iniziare una class action contro l'azienda, colpevole secondo lui di spiare gli utenti violando la loro privacy quando ascoltano musica. Più nel dettaglio nelle indicazioni dell'applicazione, ha spiegato Zak, è specificato che tutte le informazioni saranno fornite, tra gli altri, a Segment.io, azienda di data collection che, si legge sul sito ufficiale, poi le invierà "ovunque nel mondo". Il problema principale, secondo l'accusa, è la categorizzazione dei clienti.

"Nessuno si sentirà più tranquillo indossando queste cuffie — ha dichiarato il legale di Zak — perché mentre pensa di avere un momento di relax tutto per sé, invece sta fornendo, involontariamente, molte informazioni personali". Con un comunicato stampa la Bose ha però assicurato a tutti i clienti che nessuna informazione è mai stata venduta a terzi o utilizzata per schedarli.

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