Ci risiamo. Dopo la festa (annullata) per l'Immacolata con(trac)cezione, i collettivi bolognesi tornano alla carica. Chi pensava di essersi liberato "dall'iniziativa più attaccata dalle lobby cattoliche e destre reazionarie", dovrà (purtroppo) ricredersi. In fondo al peggio non c'è mai fine. A Bologna per dopodomani è previsto il "Veglione per la contraccezione", pubblicizzato con una locandina in cui si vede la Madonna circondata di preservativi. Una provocazione volutamente blasfema.
A organizzare l'evento "in onore della Santissima Contraccezzione" sono le stesse associazioni che avevano ideato la prima edizione, ma con qualche defezione. Ci sono La MALA educacion, Rethink - Collettivo di Economia e Link Bologna - Studenti Indipendenti (quella che sulla sua pagina Facebook condivideva entusiasta foto delle sardine in piazza). Ma manca Uni LGBTQ, che non appare nel nuovo evento lanciato online.
La festa dell'Immacolata Contraccezione era stata annullata, dicono i diretti interessati, per un "cavillo burocratico" trovato dall'Ateneo Bolognese. Il party infatti avrebbe dovuto svolgersi nei locali di via Filippo Re, messi a disposizione dalla stessa Università (in piena notte e, in teoria, a cancelli già chiusi). Sono insorti il senatore Pillon, Salvini, il deputato FdI Bignami, Azione Universitaria e Student Office. Incassato il colpo, ora i collettivi puntano ad una festa che non potrà trovare l'oppisizione dell'Unibo. I "percorsi di sessualità libera e consapevole" saranno rilanciati in piazza Verdi (cuore dela vita universitaria, luogo di degrado e auto-definita antifa) "portando preservativi - veri, cartonati, disegnati o come volete - e con qualunque altro mezzo contraccettivo".
I collettivi si scagliano contro i "neo-fondamentalisti e fanatici cattolici", contro "il clima di odio e bigottismo", contro "chi pratica l'obiezione di coscienza negandoci il diritto all'abordto", contro la "morale a senso unico" e chi "narra il femminicidio come un raptus". Come se il problema di quella festa fosse il parlare liberamente di contraccezione. Non sia mai, che lo facciano apertamente. Diverso è il discorso (e questo è il punto) se per discutere di sesso libero e responsabile si decide di deridere la figura regina del cattolicesimo. Maria, la madre di Gesù.
Per meritare rispetto,
occorre portare rispetto. La regola è semplice. I collettivi però non sembrano averlo capito, visto che si lamentano di chi li ha accusati "pubblicamente" di mancanza di riguardo nei confronti della religione. Era il minimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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