"Vivere con questa malattia significa capire che vivere è la cosa più bella e rara al mondo". Scriveva così Angelica Angelinetta su Facebook, la ragazza che per il suo coraggio e per la sua forza era diventata la paladina della lotta contro la fibrosi cistica.
Oggi, quella giovane guerriera si è spenta all'età di 26 anni e la sua battaglia continua con i suoi genitori che hanno chiesto di non comprare fiori per la figlia, ma di destinare quei soldi alla ricerca.
La ragazza, originaria di Dongo, in provincia di Como, era riuscita a raccogliere 80mila euro per la ricerca contro la fibrosi cistica, la patologia che la affliggeva sin dalla nascita, riporta il Corriere.
Negli anni, per le sue continue iniziative, era diventata il simbolo della lotto alla fibrosi, "una malattia dalla quale non si può guarire", spiegava la ragazza a chi la sosteneva sui social.
Per raccogliere fondi Angelica aveva anche ideato la Marafibrositona, una corsa non competitiva a Gravedona ed Uniti, sulla riva del lago.
"Sono nata con la fibrosi cistica tra le braccia di due genitori meravigliosi. Mi hanno riempita di dolcezza e forza ogni giorno, mi hanno curata con precisione e determinazione – aveva scritto sul suo profilo facebook -. Crescere con questa malattia significa capire che vivere è la cosa più bella e rara al mondo e che i più, esistono solamente.
Significa amare profondamente e sorridere con il cuore, vedere le cose in maniera diversa, meditare sulla mia vita con urgenza appassionata. Sostenete la ricerca, vogliamo guarire!".Martedì 23 alle 14.30 saranno celebrati i funerali di Angelica nella chiesa di Dongo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.