Un nuovo retroscena sulla notte folle degli stupri di Rimini. Questa volta a parlare è uno dei complici di Butungu che di fatto ha attaccato il congolese. Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, il 17 nigeranio che avrebbe partecipato agli stupri su una turista polacca e su un trans sudamericano, avrebbe puntato il dito contro il congolese: "In Congo, Guerlin aveva ucciso tante persone e per quel motivo era andato via". E adesso queste parole potrebbero complicare la vicenda processuale che riguarda Butungu. Infatti gli inquirenti ritengono valido il racconto del complice minorenne. Butungu è considerato il capo-branco del gruppo che ha terrorizzato le spiagge di Rimini. Le rivelazioni sul suo passato infatti coincidono con la condotta del ragazzo durante le violenze. La ferocia mostrata quella notte e soprattutto il muoversi come un commando da parte del branco rivelano probabilmente un passato che potrebbe avere già episodi violenti. Adesso gli investigatori dovranno verificare il racconto del complice e alla luce delle informazioni raccolte tenteranno anche di delineare un profilo psicologico dell'uomo. Butungu dal giorno della cattura è in stato di arresto.
E sul processo a suo carico che è appena iniziato è intervenuta una delle vittime, la trans peruviana: "Sono soddisfatta del fatto che stavolta ho io il coltello dalla parte del manico. Si sono ribaltati i ruoli. Prima ero io sotto scacco con un coccio di bottiglia rotta puntato alla gola. Ora è lui sotto scacco della giustizia".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.