Con soli 43 abitanti, Ingria è uno dei più piccoli Comuni d'Italia, situato in Valle Soana, in provincia di Torino, alle porte del Parco nazionale del Gran Paradiso.Qui, si stampa una nuova "lira".
Ma, nonostante il nome, non si tratta di una vera e propria nuova moneta. "Sono buoni acquisto sotto forma di banconote, che si possono spendere nei negozi convenzionati della Valle", ha spiegato al Giornale.it il consigliere Federico Bianco Levrin, mostrando la busta che il Comune ha consegnato ai cittadini lo scorso 20 dicembre, insieme agli auguri di Natale e al panettone. All'interno della busta, ogni abitante ha trovato tre banconote e una lettera: "Come amministrazione abbiamo deciso di distribuire dei buoni acquisto ad ogni residente- si legge nel testo- Un piccolo simbolo che racchiude la voglia di aiutarci in questo buio momento storico. Si tratta di buoni acquisto raffiguranti una ipotetica 'banconota ingriese'".
Le banconote, una da 10 e due da 20 lire ingriesi, per un totale di 50 lire, hanno un valore pari a 50 euro e sono spendibili in generi alimentari nei negozi convenzionati della Valle. I cittadini devono usufruirne in un'unica soluzione, senza possibilità di ottenere il resto in denaro e, in caso ecceda dal valore della lira ingriese, l'acquirente userà gli euro per ultimare il pagamento. Dietro al buono viene chiaramente specificato che la lira ingriese "non può essere cambiata con denaro o utilizzata come forma di moneta corrente": il tutto, è stato fatto "nella compleata legalità", ha precisato il sindaco Igor De Santis, raggiunto al telefono dal Giornale.it. L'idea, che il Comune aveva "in mente da parecchio tempo", nasce dalla necessità di "fare qualcosa di immediatamente tangibile- spiega De Santis- volevamo mettere in atto un'iniziativa che fosse percepibile subito e che potesse avere un immediato riscontro della cittadinanza".
Per poterlo fare, il Comune è partito dai fondi di bilancio: "Volevamo restituire qualcosa ai cittadini. Si tratta di una cifra simbolica, ma dà un ulteriore incentivo a chi davvero crede in Ingria 365 giorni all'anno- ha precisato il sindaco- Già da tempo c'era l'idea di tagliare una fetta di bilancio per restituirla in maniera simbolica, ma senza disperderla e facendola ricadere ulteriormente sul nostro territorio". Per questo, i buoni forniti ai cittadini sono spendibili solamente nelle attività commerciali della Valle. In questo modo, il vantaggio è doppio: "Ne beneficia direttamente il cittadino, ma anche il commerciante. Il nostro primo obiettivo era aiutare la popolazione, il secondo che ci fosse una ricaduta sul territorio, soprattutto in questo momento di difficoltà per i commercianti che solitamente lavorano molto anche grazie al turismo". Una volta spese le lire ingriesi, gli esercenti della Valle che li hanno raccolti, li ripresenteranno in Comune, che risarcirà i commercianti con il corrispettivo in euro.
A Ingria, Valprato e Ronco Canvese, dove hanno sede i negozi che hanno aderito all'iniziativa, l'idea dei buoni acquisto ha avuto molto successo e gli esercenti si sono mostrati soddisfatti: "È una bella idea, un'ottima cosa", hanno dichiarato i commercianti al Giornale.it, ammettendo come l'idea abbia lasciato soddisfatti sia i cittadini che i negozianti. "L'iniziativa è piaciuta a tutti- ha aggiunto il sindaco di Ingria- c'è una risposta positiva dei cittadini e sta funzionando". I negozi, infatti, hanno confermato di aver già raccolto diverse lire ingriesi, che hanno incentivato la spesa dei cittadini: oltre ai nuovi clienti, i buoni acquisto hanno spinto anche i clienti fissi a comprare di più, usufruendo delle lire fornite dal Comune.
Ma l'iniziativa non sembra esaurirsi qui: "Vogliamo proseguire- rivela il sindaco- e magari rendela un provvedimento
strutturale che tutti gli anni dia un piccolo gesto di ritorno verso le famiglie". Un modo per far sentire il legame e la vicinanza con il territorio, evidenziando "l'unione e la sinergia della nostra comunità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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