Condannato per violenze sulla moglie: giudice gli affida il figlio

Nella sentenza, la mamma è stata definita "borderline" e la condanna penale dell'uomo "irrilevante"

Condannato per violenze sulla moglie: giudice gli affida il figlio

"È irrilevante". È questo il giudizio del tribunale di Padova in merito a una sentenza penale di condanna di un imprenditore, ritenuto colpevole di maltrattamenti e lesioni contro l'ex moglie. Il fatto è così irrilevante per il giudice padovano, da decidere, a un anno dalla condanna, di affidare a lui il figlio della coppia.

L'uomo, un imprenditore padovano, è stato condannato, in due gradi di giudizio, per violenza e lesioni contro la ex, maltrattamenti in famiglia e violenza assistita. Ma, un anno dopo, al termine di un udienza civile, intrapresa per decidere circa l'affidamento del figlio della coppia, il giudice ha deciso di far trasferire il bambino nella casa del padre. Lo stesso padre che, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe picchiato, provocandogli anche lesioni permanenti, insultato e minacciato la ex, il tutto in presenza del piccolo. Il giudice ha spiegato la sua decisione, sostenendo che sia "irrilevante" la condanna penale dell'uomo, che è stato giudicata la "figura maggiormente idonea a garantire stabilità emotiva e accudimento del minore". La donna è stata definita "personalità borderline" e quindi non idonea a crescere il figlio perché, a detta del Centro "in quel periodo la signora prendeva blandi anti-depressivi per l’ansia".

La sentenza ha scatenato proteste e polemiche: gli avvocati e gli esperti del Centro Veneto Progetti Donna Onlus hanno denunciato la violazione della Convenzione di Instambul, che "stabilisce chiaramente che gli episodi di violenza (e qui c’è addirittura una doppia condanna), vanno sempre considerati nelle decisioni sui diritti di custodia dei figli".

La madre del bambino che, oltre ad aver dovuto subire botte e minacce rischia anche di dover vedere il viglio obbligato a vivere con il padre, ha fatto ricorso in appello e la sentenza è fissara per il 1° luglio.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica