Dall'inizio dell'anno oltre duemila professionisti sono finiti sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza. Nel primo quadrimestre del 2012 avvocati, notai, commercialisti, medici, architetti e ingegneri sono stati controllati dalle Fiamme Gialle che hanno vagliato le posizioni ritenute "fiscalmente pericolose", quelle più a rischio di evasione, individuate dopo l’analisi, l’approfondimento e l’incrocio di informazioni ricavate dall’azione di intelligence e dal controllo economico del territorio.
È un vero e proprio "tesoretto" quello scoperto dalla Finanza: 189 milioni di euro di redditi nascosti al Fisco a cui vanno ad aggiungersi altri 32 milioni di Iva non dichiarata. La nota della Guardia di finanza riporta alcuni episodi tra i più eclatanti. Come quello di un avvocato e di un commercialista di Brescia che avevano nascosto al Fisco compensi per oltre un milione di euro ciascuno. Oppure quello di un avvocato che, in provincia di Chieti, ha convinto i clienti a investire i propri risparmi in acquisti di immobili in aste giudiziali. I soldi (in tutto, sette milioni di euro) una volta intascati finivano direttamente nei conti bancari dall’avvocato, o in quelli intestati al nipote, che per questo è accusato di riciclaggio.
Curioso l’episodio capitato durante un controllo a un revisore contabile di Cremona. Vistosi con le spalle al muro e convinto di non essere notato, ha cercato di riprendere i documenti compromettenti scoperti dai finanzieri, frugando direttamente nella loro valigetta. Un azzardo che è costato all’uomo una denuncia per violazione della pubblica custodia di cose. Si appropriava, invece, delle somme che gli erano state affidate dagli inquilini, un disonesto amministratore di condominio individuato dalla Guardia di Finanza di Bologna: 276mila euro in tutto, cui si aggiungono compensi non dichiarati per oltre 400mila euro. A Modena, i finanzieri hanno scoperto che un avvocato, oltre a non dichiarare ricavi per circa un milione di euro, aveva anche "dimenticato" di adempiere agli obblighi previsti dalla legge antiriciclaggio, ossia di istituire l’archivio informatico e di identificare la clientela. Solo 10 euro di ricavi: è questa la cifra dichiarata al Fisco da un medico pizzicato dalle Fiamme Gialle di Terni a bordo di una grossa Mercedes da 65mila euro. Ed è stato proprio il troppo lusso a incastrarlo: i finanzieri gli hanno ricostruito oltre 320mila euro di ricavi sottratti alle casse dello Stato.
Superano infine il milione di euro i compensi non dichiarati da un notaio (1,4 milioni di euro), da un ingegnere (1,3 milioni di euro) e da un architetto (1,1 milioni di euro) scoperti rispettivamente dalle Fiamme Gialle di Napoli, Caserta e Ascoli Piceno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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