Corleone: processione si inchina a Ninetta Bagarella, moglie di Riina

Polemiche e indagine aperta. Il parroco amareggiato: "Di lì non passeremo più"

Corleone: processione si inchina a Ninetta Bagarella, moglie di Riina

"Il confrate suona la campanella e la processione si ferma". Raccontano così le pagine di Repubblica l'episodio scandaloso avvenuto a Corleone, dove un corteo religioso ha fatto l'inchino di fronte al civico 24 di via Scorsone, la casa di Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina.

Lei era affacciata al balcone, insieme alle sorelle Matilde e Manuela, intanto la folla acclamava San Giovanni Evangelista e polizia e carabinieri abbandonavano il corteo, in polemica con quella scelta.

È successo domenica e già è un caso, tanto che il commissario di polizia e il maresciallo dei carabinieri hanno fatto relazione alla procura distrettuale Antimafia, contro quell'indebita deferenza nei confronti della moglie del boss di Cosa Nostra.

Un primo risultato dalle indagini, spiega Repubblica, è già arrivato. Uno dei membri della confraternita di San Giovanni, Leoluca Grizzaffi (incensurato), è cugino di secondo grado della Bagarella. Intanto il parrocco di Santa Maria, padre Domenio Mancuso, dice che quella sosta non era "prestabilita", amareggiato dall'accaduto.

Ora, ha detto padre Mancuso, a Corleone "la processione di San Giovanni non passerà mai più da via Scorsone".

Piuttosto critica la reazione del sindaco Lea Savona, che ha detto di avere "parlato con i confratelli che avevano le lacrime agli occhi dopo avere letto sul giornale quello che è stato scritto", definendoli "giovani per bene, grandi lavoratori, impegnati nel sociale" e specificando che "nessuno di loro è un pregiudicato".

E intanto Tony

Ciavarello, genero di Riina, critica su Facebook lo storico di mafia Dino Paternostro, "colpevole" di avere condiviso sul suo profilo l'articolo di Repubblica. "Buffone lei e il suo collega che ha scritto l'articolo".

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