Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.
Ci risiamo! Eccolo, torna puntuale sulla scena politica come un orologio svizzero. Chi? Ovvio, l’esercito del selfie fatto dalle donne e dagli uomini di sinistra. I vip corrono in soccorso del Partito Democratico attaccando a più non posso i leader del centrodestra. E diciamocelo, il più delle volte non sanno nemmeno quello che dicono.
Come miss Chiara Ferragni, l’influencer scende in campo e contamina la campagna elettorale con bufale sul partito di Giorgia Meloni. Condivide sulle sue storie di Instagram un articolo fazioso che avverte: “Fratelli d’Italia nelle Marche che governa ha reso praticamente impossibile abortire” e aggiunge tra un selfie e uno spot “ora è il nostro tempo di agire e far sì che queste cose non accadano”.
E ha ragione Andrea Indini, responsabile de ilGiornale.it, è un colpo basso. “Quello della Ferragni non è un semplice attacco ma un vero e proprio colpo basso sia nei modi che nei contenuti. Nei modi perché sfrutta i suoi quasi trenta milioni di follower per andare contro Giorgia Meloni in piena campagna elettorale e nei contenuti perché lancia un messaggio che si basa su dati vecchi e quindi non veritieri. Il suo obiettivo non è aprire il confronto su un tema come l’aborto ma aizzare i suoi follower contro un nemico, in questo caso la Meloni. Sa bene che pubblicando un contenuto del genere sui social ottiene una grandissima eco su tutte le testate giornalistiche ma non solo. Viene vista anche all’estero dove il tema dell’aborto dopo la sentenza Usa è tornato ad essere caldo. I Ferragnez non sono certo nuovi a questa strategia, Fedez l’aveva sfruttata per lanciare il suo ultimo album e forse anche questo dovrebbe suggerire ai tantissimi follower della Ferragni che le loro incursioni in politica non hanno mai nulla di costruttivo”.
Ma Chiara Ferragni non è la sola a cantare nel coro degli stonati... C’è anche Loredana Bertè che, in preda ad un momento di euforia, delira in un video pubblicato su TikTok. “Meloni togli la fiamma. Ora, subito”. Ed evoca il ventennio. Nonostante i suoi toni da piccola balilla aspirante ducetta.Giorgia Meloni fa paura e va attaccata. E così i post partono da sotto l’ombrellone, magari quello di Capalbio come la cantante Giorgia che poco tempo fa ha scritto “Anche io sono Giorgia ma non rompo i coglioni a nessuno”.
“Da trent’anni a questa parte siamo ormai abituati a campagne elettorali in cui il soccorso rosso di artisti, scrittori, cantanti si attiva per dare una mano ad una sinistra da sempre in minoranza, da sempre minoritaria nel Paese. Anche in questo caso, come con la Ferragni, l’obiettivo non è mai il confronto politico ma la demonizzazione dell’avversario”, ci dice Andrea Indini. Per non parlare di Elodie che ignara del programma del centrodestra ha puntato il dito “A me sinceramente fa paura”.
Ma cosa? “A mio avviso quello che più preoccupa è che Letta e il PD si stanno comportando esattamente come la Ferragni o le cantanti che abbiamo citato: Letta non è interessato a costruire una campagna elettorale basata sui temi ma è interessato a portare avanti una campagna elettorale contro”, aggiunge Andrea. L’obiettivo preferito dei sinistroidi fino a ieri era Matteo Salvini, oggi Giorgia Meloni. Anche lei dovrebbe abituarsi a mandare bacioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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