Coronavirus, boom di certificati di malattia per astensione dal lavoro

Aumentano le richieste dei certificati di malattia per astensione dal lavoro. Ma per l'autoisolamento non è prevista certificazione medica giustificata

Coronavirus, boom di certificati di malattia per astensione dal lavoro

Boom di richieste per i certificati di malattia in astensione dal lavoro ai medici di famiglia. È l'ultimo dato rilevato a seguito del dcpm varato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nella giornata di lunedì 9 marzo 2020 e reso esecutivo a partire dalla mattina di martedì 10 su tutto il territorio nazionale.

A fronte delle nuove disposizioni, risulterebbe un incremento notevole delle dichiarazioni certificate di astensione dal lavoro da parte di numerosi cittadini che, impossibilitati allo smart working, sono costretti a raggiungere gli uffici di destino. Ma, posto che non vi sia una quarantena imposta per ragioni sanitarie - in questo caso, un'eventuale positività al coronavirus - per l'autoisolamento non è prevista alcuna astensione giustificata mediante certificato medico. Il decreto 'io resto a casa', consultabile sulla Gazzetta Ufficiale, non evidenzia il divieto di recarsi al lavoro sebbene sia consigliato di limitare al massimo gli spostamenti e, laddove necessario, a munirsi di autodichiarazione che ne comprovi il motivo (il modulo è scaricabile dal sito del Ministero dell'Interno). La vericidità della dichiarazione sarà poi verificata con controlli successivi affidati alla polizia. Nel caso in cui si decida volontariamente di restare a casa, sarà il datore di lavoro a favorire l'utilizzo dei congedi o delle ferie per il lavoratore.

"Occorre precisare che esistono due fattispecie distinte - spiega all'ANSA il dottor Edoardo De Pau, presidente provinciale del Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani (Snami) - una è la quarantena data dalla sanità pubblica, l'altra è un'auto quarantena, che nel caso della Sardegna è stata definita secondo l'ordinanza numero 4 del governatore. Nella prima è già sufficiente il decreto di quarantena, di conseguenza il certificato Inps è relativo per i datori di lavoro; nel caso di auto isolamento il datore di lavoro deve favorire l'utilizzo dei congedi o delle ferie per il lavoratore e non è dovuto da parte del medico di famiglia alcun certificato di malattia".

Nel frattempo alla luce dell'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, che sono inattesa dei cosiddetti Dpi, i dispositivi di protezione individuale che saranno distribuiti a breve, lanciano un appello ai cittadini perché limitino al minimo indispensabile gli spostamenti dalla loro residenza e i momenti di socializzazione, "se non per motivi comprovati".

"E' bene anche che non si affollino gli studi di medici e pediatri di libera scelta e si rivolgano alle guardie medica solo per situazioni urgenti- conclude De Pau -E' bene che venga prediletto il triage telefonico per capire prima le condizioni del paziente ed effettuare uno screening".

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