Cocktail di anticorpi anti Covid: funziona ma non si trova in giro

L'azienda americana che lo produce, la Regeneron, ha pensato di rivedere il dosaggio per rendere il medicinale più duraturo nel tempo

Cocktail di anticorpi anti Covid: funziona ma non si trova in giro

All'inizio del mese, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato curato con la terapia della società di biotecnologia american Regeneron Pharmaceuticals, con sede a Tarrytown, New York, dopo essere risultato positivo al Covid-19. Si tratta di un cocktail di anticorpi che avrebbe grossa efficacia soprattutto nei pazienti più gravi, riducendo in maniera importante la carica virale ed evitando altri tipi di cure mediche. Un risultato che sembra aprire uno spiraglio di luce nella lotta serrata al virus che sta producendo danni sanitari ed economici in tutto il mondo. Segnali positivi che hanno permesso a Regeneron di aumentare del 3,1% le azioni in Borsa, mercoledì scorso, durante le ore di contrattazione e, addirittura, del 51% nell’anno corrente. C’è voglia di sperare che gli anticorpi possano salvare l’umanità dalla feroce pandemia.

D’altronde i risultati ottenuti sul campo sembrano incoraggianti. I contagiati curati con la terapia di Regeneron fuori dagli ospedali hanno evidenziato un’altra percentuale di non aver bisogno di altre cure per vincere la malattia da Coronavirus. Dato che sembra oramai accertato che il cocktail di anticorpi sia funzionale, la stessa Regeneron, come riporta Bloomberg, ha pensato di rivedere il dosaggio. Siccome il farmaco comincia a scarseggiare, in questo modo si cerca si prolungare l’utilizzo del medicinale nel tempo.

Ad essere trattati con questo tipo di terapia sono, in particolare, gli anziani e i pazienti più a rischio, con patologie pregresse gravi, che potrebbero rivelarsi letali con il contagio da Covid-19. Ma in che cosa consiste il cocktail messo a punto da Regeneron? Regn-Cov2 è composto da una miscela di due anticorpi monoclonali, Regn10933 e Regn10987. La combinazione di diversi anticorpi ha lo scopo di prevenire la fuga mutazionale. Si tratta di copie create in laboratorio di quegli anticorpi che sono una delle armi principali che il sistema immunitario mette in gioco per combattere le infezioni.

Siamo di fronte a una miscela di anticorpi generati in vitro, specificamente per il Coronavirus, simili agli anticorpi naturali ma creati artificialmente. I pazienti generalmente impiegano almeno una settimana per sviluppare questo tipo di difese. Per questo, secondo gli esperti, "se non li si fornisce nei primi giorni di ricovero, farlo in seguito non ha senso".

Queste terapie sono in fase di studio anche nelle strutture ospedaliere, per somministrarle ai pazienti che arrivano già in condizioni gravi ed evitare il decesso, una sperimentazione che continua sotto il segno dell’ottimismo.

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