Rimane alta a Palermo l’attenzione e la prudenza dopo i casi di coronavirus diagnosticati ai tre turisti bergamaschi, ospiti nel Capoluogo siciliano, già alcuni giorni prima dell’accertamento delle loro condizioni sanitarie. Come ormai risaputo, sono diverse le misure adottate su disposizione del governatore regionale Nello Musumeci, dirette a prevenire i rischi di altri casi di contagio. A dare un grosso contributo alle attività necessarie a far fronte all’emergenza da Covid-19, vi sono in prima linea, tra gli altri, le forze dell’ordine. Ed è qui che subentrano dei problemi o meglio, delle lacune, che oggi sono state portate alla luce attraverso una nota sindacale dell’Usip Sicilia. L’ Unione Sindacale Italiana Poliziotti, nata di recente per rappresentare le forze militari e di pubblica sicurezza, denuncia l’assenza delle condizioni che possano permettere ai poliziotti di lavorare in una situazione di assoluta sicurezza di fronte alla possibile ed ulteriore diffusione del virus.
In una lettera aperta viene invocato l’intervento dei prefetti e dei questori di tutte le province della Sicilia “affinché siano fornite a tutti i poliziotti adeguate protezioni in grado di garantire loro quella serenità necessaria per poter svolgere al meglio l’attività operativa connessa ai compiti d’Istituto”. Il segretario generale del sindacato, Claudio Fabio De Luca, riconosce la necessità di non generare allarmismi in merito alla propagazione del coronavirus, ma allo stesso tempo, alla luce del potenziale contagio, dichiara che non bisogna sottovalutare ogni tipo di rischio. Proprio per questo motivo, il segretario dell’Usip mette in evidenza delle criticità di non poco conto che riguardano la sicurezza degli operatori di polizia. Per questi ultimi, denuncia l’insufficienza di mascherine, guanti e disinfettanti necessari, che possano permettere di lavorare nelle condizioni più opportune, lontano dal rischio infezioni.
"Sembrerebbe- si legge nella nota- che al porto di Palermo non vi sia un presidio sanitario sottobordo, in grado di predisporre un primo controllo per verificare le condizioni di salute dei passeggeri provenienti da altri scali. Una situazione che lascia sconcertati e che certamente non aiuta i poliziotti a svolgere il proprio compito in sicurezza. Nonostante le numerose circolari di questi ultimi giorni-si legge ancora- diramante dalla direzione centrale di sanità del dipartimento della polizia di Stato, che impongono l’uso di dispositivi di protezione individuale per scongiurare eventuali contagi, pervengono a questa segreteria regionale notizie allarmanti circa l’insufficienza del materiale idoneo a garantire la sicurezza degli operatori impegnati in servizi che si protraggono per più giorni, con dispositivi monouso insufficienti”.
Oltre ai poliziotti in servizio a Palermo, le attenzioni vengono richiamate su quelli operanti a Pozzallo e Lampedusa, punti di approdo dei migranti.
“Il nostro personale-si legge nella denuncia- lamenta la mancanza di sufficienti dispositivi di protezione individuale. Bisogna agire e farlo subito, attraverso ogni utile iniziativa, che sia in grado di garantire al massimo la sicurezza degli operatori impegnati in questi giorni nei delicati servizi in parola".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.