Coronavirus, fermato mentre va in edicola: "Non è una priorità"

L’informazione cartacea è superflua in tempi di Covid-19. Un agente ferma un cittadino che sta andando a comprare un giornale: “Vada al supermercato e torni a casa”

Coronavirus, fermato mentre va in edicola: "Non è una priorità"

Strano. Tra le cose, poche a dire la verità, che si era convinti di poter fare in tempi di coronavirus c’era anche quella di uscire di casa per recarsi dal giornalaio. Di poter raggiungere l’edicola sotto casa e acquistare il nostro giornale preferito, da poter poi leggere accuratamente tra le mura domestiche, articolo per articolo. Soffermandoci anche su rubriche che in tempi normali magari non avrebbero riscontrato i nostri interessi. Invece niente, il Covid-19 ci sta togliendo anche il diritto di informazione su carta. O almeno questo è quanto avvenuto a un lettore che ha denunciato l’accaduto su Twitter.

In tempo di coronavirus il giornale è superfluo

Un tweet che racconta esattamente la conversazione avvenuta con un agente incontrato lungo la strada. “POSTO DI BLOCCO - Agente: "Dove sta andando?" - fermato: "In edicola a prendere il giornale e al supermercato per la spesa" - Agente: "Il giornale è superfluo, vada al supermercato e torni a casa". Questo è lo Stato della Democrazia in questo Paese”.

Il tweet in questione ha anche il tag al direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, e al giornalista ed ex direttore di Rai3, Andrea Vianello. Quest’ultimo ha definito l’azione assurda e illegale, augurandosi che si sia trattata dell’iniziativa personale di un agente e spronando poi il lettore a riprovarci. Pochi coloro che sul social hanno preso le difese dell’agente, tanti invece quelli che hanno riscontrato il fatto che le edicole siano aperte ed è consentito andare a comprare riviste e quotidiani.

Basta usare la testa e mantenere la distanza di un metro

Infatti si può andare al supermercato, dal giornalaio, a fare una passeggiata e perfino a correre, purché lo si faccia usando la testa e mantenendo la distanza di sicurezza di un metro dalle altre persone. Insomma, non dobbiamo avere contatti vicini con gli altri, ma informarci è ancora un nostro diritto. C’è chi ha informato il lettore che le notizie sono anche on-line. Verissimo, ma c’è ancora qualcuno, e sono tanti, che ama proprio avere il giornale cartaceo tra le mani, sentirne il profumo e sporcarsi le dita con l’inchiostro. Ognuno di noi è libero di scegliere il modo da lui preferito per sapere cosa succede nel mondo.

Il fatto è avvenuto in Calabria, ma sembra che anche in Sardegna sia avvenuta una situazione simile. Una donna avrebbe infatti raccontato di essere stata fermata da un agente con la stessa motivazione: “Andare in edicola non è essenziale”. Invece lo è per chi deve passare molte ore a casa e vuole leggere una rivista, un giornale, o anche fare delle parole incrociate per mantenere attiva la mente.

Bene di prima necessità

Il Dipartimento di Pubblica sicurezza, come ha fatto notare la Repubblica, ha chiarito che “le edicole sono aperte perché si è valutato che nonostante sia disponibile anche l'informazione online il giornale è un bene di prima necessità. Da parte di chi ha fatto il controllo c'è stato un eccesso di zelo, ma è giustificabile: siamo un'organizzazione grande e complicata, cerchiamo di dare direttive chiare ma è impossibile calibrare ogni singolo intervento”.

La regola è una: stare a casa. Sta poi a noi valutare se uscire o meno dalle nostre abitazioni sia necessario o meno. E comunque stando attenti a non mettere a repentaglio la nostra salute e quella degli altri.

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