Le misure sanitarie adottate fino ad ora in Lombardia per l'emergenza coronavirus, e da ieri sera estese a tutta Italia, forse saranno ulteriormente inasprite nella Regione. Il numero di persone che hanno perso la vita e quelle che si trovano in ospedale a causa dell'infezione è elevato. Se questo pericoloso trend dovesse continuare nei prossimi giorni o, peggio ancora, crescere ulteriormente, ciò potrebbe provocare seri problemi al sistema sanitario.
Per evitare ciò, in Lombardia si ipotizza di adottare a breve nuove disposizioni atti a contenere l’epidemia. Ad ammetterlo è l'assessore al Welfare lombardo, Giulio Gallera, che al programma tv Agorà ha dichiarato di star "valutando col presidente Fontana di chiedere anche la chiusura dei trasporti e delle attività produttive. Altri 15-20 giorni di una corsa così forsennata di persone al pronto soccorso e alla terapia intensiva noi non li reggiamo". Anche se ci sono province con un numero di casi molto limitato come Como, Varese e Sondrio, un "eventuale provvedimento molto duro- ha continuato- va fatto per tutta la Regione".
Misure drastiche necessarie per tutelare la salute dei cittadini. La situazione negli ospedali della Regione, infatti, è davvero complicata. "Dai dati che abbiamo risulta che il 35% dei contagiati ha meno di 65 anni", ha spiegato ieri l'assessore ai microfoni di Sky Tg24. "I 40enni e i 50enni oggi riusciamo a salvarli perché hanno un fisico che risponde meglio al fatto che vengono intubati - ha sottolineato - ma la domanda è: quando il tubo alle persone non sarò in grado di metterlo, cosa succede? A oggi non siamo ancora in questa situazione, fortunatamente, ma siamo in una situazione critica".
Il problema, ha spiegato Gallera, non è l'età dei contagiati ma la crescita vorticosa dei casi di contagio. "Se continua così non riusciremo nella prossima settimana o nelle prossime due ad avere posti in terapia intensiva per tutti. Ogni giorno parte una sfida: noi recuperiamo dei posti ma nella stessa giornata ne vengono occupati altrettanti".
Ad oggi, nell’ultimo bollettino diffuso dallo stesso Gallera nel pomeriggio di ieri, sono 333 i morti e 5.469 le persone risultate positive al coronavirus in Lombardia. I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802, 440 in terapia intensiva mentre i dimessi sono stati 646. Secondo l’assessore "dove la gente resta in casa si nota un rallentamento del contagio. Servono comportamenti virtuosi".
Gallera ha anche comunicato che il 38 enne di Codogno, il cosiddetto "paziente uno", "è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub intensiva. È stato cioè stubato in quanto ha iniziato a respirare autonomamente".
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