"I numeri purtroppo non sono molto belli, il numero dei contagiati è aumentato un pò troppo rispetto alla linea dei giorni scorsi. Siamo sui 2.500 in più ad ora, poi l'assessore vi darà i dettagli. Io personalmente sono preoccupato. È un dato che mi è stato comunicato prima di scendere, devono ancora essere fatte le analisi che saranno comunicate più tardi. Io personalmente sono preoccupato, ma oltre non posso andare". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un punto stampa a Milano.
Dopo quattro giorni di "relativa quiete", con una stabilizzazione dei numeri relativi alla diffusione dei contagi che aveva fatto sperare in una inversione del trend epidemiologico, oggi la curva dei casi riprende ad impennarsi pericolosamente sfondando quota 2.500 in sole 24 ore.
Da qualche giorno imperversa la polemica sui tamponi che rischia di contaminare il lavoro svolto finora dalla Regione Lombardia distogliendo l'attenzione dal focus dell'emergenza sanitaria. "Qualcuno sta sollevando una serie di polemiche assolutamente infondate, che contribuiscono ad alimentare insicurezza e angoscia nei cittadini. Questo non mi va bene e non è accettabile. - ha continuato il governatore - Faccio riferimento alla questione dei tamponi sui quali si stanno facendo delle speculazioni vergognose".
"La Regione Lombardia - ha sottolineato Fontana - e oggi il ministro Speranza lo ha ribadito, ha rigorosamente seguito i protocolli dettati dall'Iss e dall'organismo scientifico che collabora col ministero. Il 27 febbraio hanno mandato un'indicazione su come ci si doveva comportare e questa indicazione conclude che 'in assenza di sintomi il test non appare al momento sostenuto da un reazionale scientifico in quanto non fornisce un'informazione indicativa ai fini clinici e potrebbe essere addirittura fuorviante. Qualora dovessero emergere nuovi dati si procederà a una revisione del documento elaboratò".
I tamponi continuano ad essere dunque un cruccio, spesso argomento di disputa con le opposizioni, nella gestione dei cosiddetti "asintomatici". Netta la linea della Regione Lombardia al riguardo: "i tamponi debbano essere riservati ai sintomatici.
Tutti gli altri tamponi sono ritenuti addirittura fuorvianti. Regione Lombardia, che è la regione che ha fatto il maggior numero di tamponi nel Paese, ha rispettato rigorosamente ciò che è stato dettato dai massimi istituti di sanità del nostro Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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