La paura per il diffondersi del coronavirus, nemico sconosciuto e invisibile, è inevitabile. Morti, persone in quarantena, città isolate ed eventi cancellati. Indubbiamente una situazione non facile e nuova per le persone di questa epoca. Ma ora è tempo di reagire, di sconfiggere timori e di riprendere la normale quotidianità. E in fondo, cercare di trarre il bene anche dal male facendo tesoro di questa esperienza e, se possibile, migliorare grazie a un nuovo inizio.
È quello che chiedono i celebri stiliti Domenico Dolce e Stefano Gabbana che, in una toccante lettera al Corriere della Sera, hanno inviato tutti i cittadini di Milano, ma il discorso in realtà potrebbe estendersi a tutti gli italiani, a ripartire con la normale vita bruscamente interrotta una settimana fa a causa dell’emergenza coronavirus.
"La "non normalità" degli ultimi giorni- hanno scritto gli stilisti- ci ha messi di fronte a stati d’animo mai sperimentati, ha spinto noi uomini, naturalmente portati all’aggregazione, a isolarci per paura del contagio". Ma paradossalmente, Dolce e Gabbana in questa azione di isolamento ci vedono anche un aspetto di grande generosità e altruismo. Perché il desiderio di voler stare lontani da tutti era dettato anche dalla paura di poter contagiare chi ci sta intorno, facendo così del male a chi amiamo. "Ecco forse questo aspetto ci deve far riflettere, e cioè il pensiero e la preoccupazione per gli "altri", un sentimento di generosità, un atto di civiltà, di responsabilità verso il prossimo che forse in un momento come questo non arriva a caso", si legge nella lettera.
È in momenti difficili come questo che si scopre la vera essenza della vita. Gli stilisti raccontano di essere commossi dall’impegno e dal coraggio mostrato da "tutte le persone che in questi giorni hanno lavorato senza sosta". Questo sacrificio, hanno continuato Dolce e Gabbana, ci fa "capire quali siano le priorità, come sia importante dare il giusto peso a ogni cosa e quanto sia fondamentale pensare al futuro con ottimismo e responsabilità, senza farsi prendere dal panico. “La matematica del contagio", di cui ha in modo così chiaro e semplice parlato Paolo Giordano nel suo articolo sul Corriere, ci ha fatto riflettere sulla necessità di ragionare, di mettere ordine, di non diffondere paura ma di studiare le risposte e le soluzioni".
I due celebri personaggi del mondo della moda sottolineano che"la ricerca sia oggi più che mai un valore sul quale investire". Per questo motivo, gli stilisti hanno deciso di scendere in campo in prima persona decidendo di fare azioni concrete come sostenere la ricerca "attraverso la nostra collaborazione con Humanitas University e San Raffaele" perché “dare fiducia e sostegno a tutti coloro che ogni giorno lavorano per la nostra salute e il nostro futuro è per noi un dovere morale”.
L’ultimo pensiero degli stilisti va a quanti in questi mesi stanno affrontando il problema del coronavirus e a
Milano che improvvisamente si è trovata al centro di un’emergenza dalle dimensioni inaspettate. "Milano che sta reagendo con energia, intelligenza e ottimismo per ricominciare certamente più forte di prima", hanno affermato, sicuri delle loro parole, Dolce e Gabbana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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