Coronavirus, polemiche ambulatorio Toscana: solo uno si presenta

A pochi giorni dall'apertura dell'ambulatorio specializzato, soltanto una persona si presenta e risulta fortunatamente negativa al test. Scoppia la bufera in Toscana, la Lega prepara un esposto contro il presidente Enrico Rossi

Coronavirus, polemiche ambulatorio Toscana: solo uno si presenta

Il Coronavirus è ormai una realtà anche in Italia ed il panico si sta diffondendo a macchia d'olio. Mentre le prime regioni colpite (Veneto e Lombardia) stanno lottando per arginare la trasmissione del morbo e prendersi cura nel miglior modo possibile dei pazienti contagiati, in Toscana è ormai scoppiata un'autentica bufera.

Altissima la tensione a Prato, così come nelle altre città toscane. Intanto l'ambulatorio allestito dalla Regione in località Osmannoro (Sesto Fiorentino) si è rivelato essere sin da subito un colossale flop. Messo in funzione proprio per occuparsi di quelle persone che, rientrate dalla Cina, sospettano di aver contratto il Coronavirus, l'ambulatorio è stato subito oggetto di polemiche da parte dei cittadini a causa della propria ubicazione. La struttura, infatti, si trova all'interno di un complesso dove abitano delle famiglie e dove altri invece lavorano. Alle domande dei residenti, che si chiedevano per quale ragione l'ambulatorio non fosse stato collocato in un luogo più isolato, l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi aveva replicato: “Non ci sarà la folla, non verranno frotte di persone. Chi verrà dovrà prima telefonare al Cup, un numero dedicato, e prenotare la visita”.

A pochi giorni dall'inaugurazione dell'ambulatorio, tuttavia, nessuno pare aver usufruito del servizio. Al momento, infatti, soltanto una persona si sarebbe presentata per effettuare il tampone faringeo, risultato fortunatamente negativo.

Duri gli attacchi al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, verso il quale la Lega sta preparando un esposto. “Basta! Anche dopo le numerose segnalazioni ricevute da voi, abbiamo deciso di denunciare il presidente della Toscana (Pd) che, non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei cittadini. E accusa chi lo critica, scienziati e medici compresi, di essere un “fascioleghista”!”, ha tuonato Matteo Salvini sulle proprie pagine social. Il timore di tutti, infatti, è che l'emergenza Coronavirus in Toscana non sia stata affrontata in maniera corretta.

Dopo le ultime notizie arrivate dal Nord Italia, tuttavia, anche la Regione Toscana ha preso provvedimenti più drastici. Da ora in avanti chiunque sia tornato dalla Cina negli ultimi 14 giorni sarà obbligato a comunicarlo alla Asl di competenza. “Seguiamo le indicazioni del del ministero della Salute. Anche in Toscana provvederemo ad attivarci in questo senso, invitando poi gli utenti a rivolgersi alla struttura che abbiamo già attivato all’Osmannoro”, ha dichiarato il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Paolo Marchese Morello.

Ma la bufera è ormai è in atto. Le polemiche non si placano. “Ieri in ambulatorio non si è presentato nessuno. Stiamo affidando la salute dei cittadini non solo toscani alla pratica dell’autodiagnosi delle persone che da sole dovrebbero prendere un appuntamento per valutare se hanno il virus”, ha dichiarato Jacopo Alberti, consigliere regionale Lega in Toscana.“Rossi continua a sottovalutare il problema. Prato è la più interessata dai rientri da Zhejiang, dove i casi di contagio da Covid 19 registrano un’alta incidenza. Stiamo assistendo ad un cortocircuito tra Regione, Comune e ministero, con numeri sparati in libertà sui rientri dei cinesi”, hanno attaccato anche Erica Mazzetti e Stefano Mugnai di Forza Italia, come riportato da “La Nazione”. Secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbe anche chi è intenzionato a denunciare il presidente Enrico Rossi per reati colposi contro la salute pubblica.

Amaro il commento del virologo Roberto Burioni, che da tempo chiede che vengano applicate serie misure di quarantena. “Da un mese e mezzo ripeto che per bloccare la circolazione del virus è indispensabile mettere in quarantena chi torna dalla Cina e chi ha avuto contatti con persone infettate. Mi hanno detto che sono allarmista e un fascio-leghista, forse oggi non lo direbbero dopo quello che è successo “, ha dichiarato. “Credo sia evidente che avevo ragione. Era facile, bastava leggere i lavori scientifici e le notizie affidabili, senza restare offuscati dall’ideologia o da secondi fini.

Ho sempre sostenuto che i pazienti asintomatici possono trasmettere la malattia, mi hanno dato del bugiardo e del male informato. Invece è così. Dunque l’isolamento vale per tutti, con o senza sintomi”.

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