Coronavirus, quali i negozi che rimarranno aperti?

I decreti disposti dal governo italiano prevedono la chisura di innumerevoli generi di attività commerciali, tra i locali che possono rimanere aperti troviamo farmacie e negozi di generi alimentari

Coronavirus, quali i negozi che rimarranno aperti?

La chiusura di molte attività commerciali a causa del coronavirus riguarda l'Italia intera oramai. Numerosi esercizi commerciali si fermeranno fino al 3 aprile 2020, ma questo non varrà per tutti. Molti si chiedono se almeno le attività di primaria necessità, supermercati in primis, saranno disponibili anche nel weekend. C'è ancora molta confusione riguardo l'argomento. L'unico organo atto a disciplinare l'apertura (o la chiusura) delle attività commerciali è un documento, ovvero, il decreto della presidenza del consiglio dei ministri disposto lo scorso 11 marzo. Secondo il decreto in questione, i locali destinati a rimanere aperti e disponibili al pubblico sono "i negozi di prodotti alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le edicole, le tabaccherie, i bar e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradali e autostradali e alcuni negozi di prima necessità o di servizi alla persona”. Attenzione però, in quanto la cosa non finisce qui. Il decreto precisa che sono sospese le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative alal vendita "di generi alimentari e di prima necessità".

Coronavirus, cosa devono garantire i negozi rimasti aperti?

I negozi destinati a rimanere aperti nel corso della crisi generata dalla pendemia di coronavirus, come precisa FanPage, devono garantire che sia rispettata la sicurezza delle persone di una distanza di almeno un metro. Tra i locali chiusi momentaneamente risultano esserci quelli atti alla ristorazione, come possono essere bar e ristoranti. La ristorazione tramite consegna a domicilio però rimane attiva. Continuano ad essere disponibili al pubblico anche le attività che prevedono la distribuzione di bevande o di carburanti poste lungo la rete stradale, stazioni ferroviarie, lacustri, ospedali o aeroporti. Sospese, inoltre, le attività di locali come barbieri, estetisti e parrucchieri. Garantito il prosieguo di attività quali assicurazioni, banche e qualsiasi tipo di servizio finanziario, a patto che rispettino i tempi e i limiti previsti dalla legge in questo periodo.

In verità, la chiusura di negozi, locali ed altre attività, non riguarda un numero così vasto di esercizi commerciali come potremmo erroneamente immaginare. Nelle giornate di sabato e domenica sarà garantito il mantenimento delle stesse indicazioni già in vigore dall'espletamento del decreto dell'11 marzo 2020. Tra le attività che rimangono aperte anche i servizi di onoranze funebri, tintorie e servizi di lavanderia e pulitura di pellicce ed articoli tessili.

Riguardo quanto disposto nei decreti dell'8 e del 9 marzo sui giorni di sabato e domenica, sarano chiusi esercizi all'interno di mercati e centri commerciali (tranne le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari) e medie e grandi strutture di vendita.

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