Scene da Far West quelle che si sono registrate nella tarda mattinata di ieri sulla statale all'altezza di Cattolica (Rimini), dove un cittadino brasiliano di 32 anni regolarmente residente nel nostro Paese ha letteralmente sfondato uno dei tanti posti di blocco presenti lungo tutte le strade del Belpaese per far sì che vengano rispettate tutte le misure atte a contenere il dilagare della pandemia da coronavirus.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale Il Resto del Carlino il brasiliano si trovava a bordo della sua smart insieme a sua mamma quando i militari gli hanno imposto l'alt. Lo straniero anzichè fermarsi ha schiacciato a tavoletta l'acceleratore superando a folle velocità i carabinieri, i quali si sono gettati immediatamente sulle sue tracce.
La corsa del brasiliano è proseguita per un bel pezzo nonostante l'inseguimento della gazzella a sirene spiegate, poi finalmente le forze dell'ordine sono riuscite a far dirigere l'auto del fuggitivo verso Misano Adriatico ed a speronarla all'altezza di Villaggio Argentina, una frazione del comune riminese. I carabinieri hanno intimato al 32enne di arrendersi e di scendere dall'auto senza opporre resistenza, notando peraltro la signora che era con lui - che si scoprirà in un secondo momento essere sua madre - letteralmente terrorizzata a causa delle scellerate azioni del figlio.
L'uomo per tutta risposta è sceso dall'auto ed ha urlato all'indirizzo dei militari "sono positivo", scagliandosi con una ferocia impressionante verso le divise ed iniziando una violenta colluttazione con loro: l'impeto del sudamericano era talmente vigoroso che nemmeno l'utilizzo dello spray al peperoncino è riuscito a ridimensionarlo. Al termine di una lotta furibonda i militari almeno apparentemente sono riusciti ad avere la meglio sull'uomo e lo hanno caricato a forza sulla loro auto di servizio, ma qui il brasiliano ha opposto ancora resistenza colpendo a calci il lunotto posteriore della gazzella e mandandolo letteralmente in frantumi.
Solo l'intervento del personale medico del 118 che, viste le sue condizioni, ha deciso di sedare il fuggitivo, ne ha placato finalmente i bollenti spiriti. I sanitari hanno appurato che l'uomo aveva davvero qualche linea di febbre e hanno così deciso così di condurlo presso l'ospedale Ceccarini di Riccione, dove il 32enne è stato sottoposto a tampone per verificare se davvero fosse stato contagiato dal coronavirus: si è ancora in attesa degli esiti degli esami specialistici.
Nel frattempo i carabinieri aggrediti sono stati costretti a ricorrere anch'essi alle cure del personale sanitario, avendo riportato delle ferite riconducibili alla colluttazione. I militari hanno poi interrogato la madre, la quale sostiene che il figlio avesse dei problemi di natura psichica, tutti naturalmente da verificare.
Quel che è certo è che lo straniero, oltre a guidare senza patente, aveva già violato recentemente il Dpcm. L'uomo è stato denunciato nuovamente, questa volta per violenza e resistenza a pubblico ufficiale ma il magistrato di turno non ha convalidato il fermo, adducendo motivi igienico-sanitari.
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