In Italia esiste un Comune dove, a causa dell’emergenza coronavirus, i cittadini possono recarsi nei negozi per fare la spesa solo in ordine alfabetico. Si tratta di Ercolano, in provincia di Napoli. Qui il primo cittadino Ciro Buonajuto, da poco passato dal Pd a Italia Viva di Matteo Renzi , ha adottato questo particolare criterio con lo scopo di evitare una emergenza sanitaria come quella che sta vivendo la Lombardia che potrebbe avere conseguenze devastanti per un territorio già segnato da numerosi problemi come la mancanza di lavoro e la criminalità.
La regola è piuttosto semplice. Il lunedì, ad esempio, possono fare acuisti quelli il cui cognome comincia con A-B, il martedì quelli con la C e via così. È stato lo stesso sindaco, intervistato da La Repubblica, a spiegare il perché ha emesso questo drastico provvedimento. "Ercolano è una realtà complicata: abbiamo una disoccupazione giovanile del 70%, chi lavora è in moltissimi casi precario, nel centro storico in un chilometro quadrato abitano 15 mila persone... Lo so che la spesa in ordine alfabetico non è una misura popolare, ma salva le nostre vite", ha affermato Buonajuto. Questo metodo, secondo quanto afferma il sindaco, pare che stia funzionando.
Al primo cittadino l’idea era venuta dopo che aveva assistito alle lunghe file ai supermercati. Forse qualcuno si approfittava dell’uscita permessa dalle norme presenti nel Dpcm per comprare generi alimentari e così, per allontanarsi qualche minuto dalla propria abitazione, si recava più volte anche nella stessa giornata nei punti vendita.
Ma la folla poteva creare il terreno fertile per la diffusione del coronavirus. Sarebbe un vero e proprio disastro per la città. "Noi non possiamo farci venire addosso una emergenza sanitaria come quella lombarda. Non saremmo in grado di fronteggiarla", ha ammesso Buonajuto che ha giocato in anticipo e ha emesso questa misura per protegge le vite di tutti. Ad Ercolano fino ad ora sembra che la situazione sanitaria sia sotto controllo anche perché le autorità locali hanno tenuto altissima la guardia. "Nella limitrofa Torre del Greco- ha aggiunto il sindaco- i contagi sono aumentati. Da noi le forze dell'ordine nel complesso fanno anche mille controlli al giorno".
Buonajuto, in realtà, non teme solo il coronavirus. A preoccuparlo c’è anche la possibilità che l’emergenza sanitaria provochi tensioni sociali con conseguenti violenze, se non proprio rivolte, della popolazione. "Qui c'è una disoccupazione giovanile del 70%, molto lavoro sommerso e precario, parliamo di persone che non hanno alcuna tutela. Ercolano ha 55 mila abitanti, di questi 15 mila abitano nel centro storico ovvero in un chilometro quadrato, dove c'è povertà, disagio ma anche dignità. Occorre prendere misure forti".
Per questo il sindaco spera che al massimo tra 15-20 giorni l'emergenza cali per evitare azioni criminali che potrebbero avere effetti altrettanto devastanti per il futuro di una città che nel corso del tempo ha dovuto fare fronte alla piaga della camorra. "Noi ci stiamo riscattando con fatica. Ha presente il "modello Ercolano" ? Abbiamo sconfitto la camorra grazie al coraggio dei commercianti che hanno denunciato, consentendo 500 arresti e 44 ergastoli", ha aggiunto con orgoglio Buonajuto che ha anche sottolineato lo sforzo che si sta facendo nel settore del turismo così da rilanciare l’economia: "Negli ultimi quattro anni da 300 posti letto Ercolano è passata a 3 mila posti letto. È una economia che scopre il turismo, molti bed and breakfast, le cose si sono rimesse in movimento".
Ma la rinascita potrebbe fermarsi. La crisi sanitaria e quella economica che ne potrebbe derivare potrebbero essere gli elementi che farebbero riemergere usura, lo spaccio di droga e la criminalità. Del resto lo stesso Buonajuto è stato più volte minacciato, l'ultima volta due mesi fa quando al primo cittadino era stata recapitata una lettera anonima e poi una pistola trovata accanto al municipio.
Il sindaco di Ercolano concluse affermando di approvare quanto sta facendo il governatore della Campania Vincenzo De Luca che ha alzato i toni con il governo per avere sostegno anche di tipo medico, lanciando l'allarme-Campania. "Ha fatto molto bene. Per fare capire il reale pericolo bisogna talvolta alzare la voce. Il nostro sistema sanitario ha bisogno di aiuti, altrimenti non reggiamo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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