Ecco l'autostrada del contagio: "Epidemia ha percorso la A21"

Uno studio sul tasso di mortalità per Covi-19 individua nella rotta dell'autostrada A21 le province del Nord Italia maggiormente colpite del Coronavirus

Ecco l'autostrada del contagio: "Epidemia ha percorso la A21"

Il coronavirus rallenta il passo facendo segnare, specie nelle ultime due settimane, un calo sensibile dei contagi. A pagare il prezzo più alto dell'epidemia, in Italia, è senza dubbio la Lombardia contando ben 70.165 casi totali e 12.940 decessi (dati rilevati alla data del 23 aprile 2020). Ma se Milano si conferma drammaticamente in testa alla lista delle 12 province lombarde nel contatore ufficiale del trend, uno studio condotto dall'Università Vita-Salute di Milano rivela che è Piacenza la città più colpita dall'ondata epidemiologica.

L'indagine, realizzata nell'ambito del Progetto europeo Horizon 2020 e in via di pubblicazione sulla rivista Acta biomedica, evidenzia che Il Covid-19 ha colpito tutte le province della rotta autostradale A21. La localizzazione dello sviluppo dell'epidemia secondo una traiettoria ben definita si è concentrato sulla rilevazione dei tassi di mortalità dall'inizio dell'epidemia e per i primi 55 giorni, ovvero fino allo scorso 17 aprile. Dall'analisi dei dati pubblicati dalla Protezione Civile e dai siti delle Regioni, relativi alle province della Lombardia, dell'Emilia Romagna, del Piemonte e della Val d'Aosta, emerge che la provincia con il più alto tasso di mortalità cumulativa sia Piacenza (258,5 morti x 100.000 abitanti), seguita a ruota da Bergamo (255,9) e Lodi (247,8), cui seguono infine Cremona e Brescia. Tra le province del Nord Italia con un alto numero di decesso (più di 100 vittime x 100.000 abitanti) figurano anche Parma, Alessandria, Lecco e Sondrio.

"Questi dati danno un'immagine della dinamica epidemica che sfugge quando si analizzano i dati aggregati su base regionale - ha spiegato il primo autore della ricerca, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, alle pagine dell'AGI - L'epidemia non guarda ai confini amministrativi ma piuttosto alle grandi vie di comunicazione e scambio". Lo studio non invalida le indicazioni sul trend epidemiologico rilevate dalla Protezione Civile o dalle Regioni ma, al contrario, offre una prospettiva più ampia di lettura e interpretazione dei dati raccolti. "Le 12 province più colpite appartengono a 4 regioni diverse e ciò testimonia come la diffusione abbia seguito delle dinamiche che andranno meglio studiate e che cercheremo di approfondire.

- continua Carlo Signorelli - La prossima fase del nostro studio comprenderà anche l'analisi dei dati complessivi di mortalità, non solo per le province, ma anche per comuni o distretti, per valutare i singoli focolai che probabilmente sono, in un primo momento, sfuggiti all'osservazione, nonché la quota di decessi non rilevati dal sistema di notifica Covid-19".

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