Corruzione, Gabrielli: "Il 5% alle coop? Provvedimento criminogeno"

Il prefetto di Roma: "Meccanismo da rivedere anche se nasce da buone intenzioni"

Corruzione, Gabrielli: "Il 5% alle coop? Provvedimento criminogeno"

"Il tema del 5% per le Coop è da rivedere: nasce da una buona intenzione, ma è criminogeno e produce il frazionamento degli appalti". A criticare il meccanismo che favorisce le cooperativi è stavolta pure Franco Gabrielli.

"La famosa riserva di caccia nasce da una buona intenzione, quella di favorire una realtà economica del mondo dell’imprenditoria che affonda le radici nella solidarietà", ha spiegato il prefetto di Roma, "Purtroppo questo paese riesce spesso a tradurre le cose positive in negative. Ne abbiamo parlato con Sabella e il tema del 5% è necessariamente da rivedere perché si e dimostrato essere un provvedimento criminogeno che spinge al frazionamento degli appalti e a situazioni che nella realtà sono elementi di negatività. Purtroppo io sono un convinto assertore della necessità delle regole e controlli, ma ci dovremo interrogare sul fatto che forse questo Paese ha un deficit di cultura della legalità perché non possiamo mettere un poliziotto, un carabiniere, un Cantone a ogni angolo di strada. Se non cresce in questo paese la cultura della legalità e un modo diverso di approccio alla pubblica amministrazione non potremo risolvere i nostri problemi. Questa sarà la vera battaglia".

Poi Gabrielli ribadisce anche che il Campidoglio non è stato commissariato in vista del Giubileo: "Per fortuna in questa vicenda di possibilità di pestarsi i piedi ce ne sono veramente poche", ha detto, "Ci sono ambiti ben definiti ecome si usa dire buoni confini fanno buoni vicini. C’è una competenza regionale che attiene a tutto ciò che riguarda l’assistenza sanitaria cheper fortuna si è già attivata da tempo. Poi c’è il Comune che si fa carico dell’accoglienza e della mobilità e la prefettura che deve pensare alla sicurezza.

Infine ci sono degli ambiti di coordinamento, ma che atterranno principalmente alla gestione dei singoli eventi, e su questo il governo ha deciso di attribuire al prefetto un ruolo di coordinamento. In questa vicenda non ci sono commissari e soprattutto non ci sono commissariati".

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