Corso antidroga organizzato da Scientology: polemica nel liceo romano

I genitori degli studenti del liceo Virgilio protestano dopo la scoperta che un corso contro la droga era organizzato da una fondazione legata a Scientology

Corso antidroga organizzato da Scientology: polemica nel liceo romano

Al liceo Virgilio di Roma un corso anti droga ha scatenato un vero e proprio putiferio, al punto che la preside ha fatto marcia indietro, bloccando tutto dopo i primi due incontri. Ma cosa è successo? A organizzare il tutto, come si poteva leggere nei volantini e nell'altro materiale informativo distribuito, era la "Fondazione per un mondo libero dalle droghe", considerata una costola di Scientology, l'organizzazione americana fondata da Ron Hubbard, autore del libro "Dianetics".

Il ciclo di incontri ha avuto inizio, per le prime classi, sui rischi legati alla tossicodipendenza, organizzato da due docenti di scienze dell'istituto classico della Capitale. Erano previsti altri incontri, ma la "scoperta" che dietro c'era Scientology, con un indirizzo di Los Angeles (California), ha fatto scattare la protesta dei genitori, fino a un'interrogazione parlamentare, presentata da Sel al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini.

Il Virgilio, com'è noto, è frequentato da diversi figli di politici. Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia e padre di uno dei liceali, ha detto che "non ne sapeva nulla e che ora vedrà come attivarsi per fare chiarezza".

Uno dei genitori presenti in Consiglio d'istituto, Stefano Sinibaldi, ha detto a Repubblica che già il fatto che il progetto si chiami "La verità sulla droga" lo aveva fatto saltare sulla sedia. E ancora: "Mi avevano insospettito le informazioni, troppo generiche".

A quanto pare, però, il corso non si è tenuto solo nel liceo romano. Anche altre scuole hanno affidato alla fondazione parte delle attività rivolte alla prevenzione: è avvenuto, ad esempio, a Firenze e a Bologna, e in altri centri minori.

Scientology mette le mani avanti: "Ci siamo accertati con chi di dovere - spiega a Repubblica Fabrizio D'Agostino, della chiesa di Scientology di Roma - che nel corso dell'intervento non c'è stato, in modo assoluto, alcun

riferimento alla religione di Scientology e che i ragazzi e gli insegnanti sono stati soddisfatti dell'intervento di prevenzione che era il vero e dichiarato obiettivo dello stesso". Ma le polemiche non si placano.

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