Il corteo anti G7, nel bene e nel male, ha segnato le ultime ore della riunione dei principali leader mondali in Sicilia: l’intera seconda giornata è stata infatti marcata dall’attesa della manifestazione che ha preso il via nel pomeriggio ed ha spostato la tensione da una Taormina pronta a salutare i capi di Stato e di Governo (e, assieme a loro, anche i disagi dei propri cittadini degli ultimi mesi) alla sottostante Giardini Naxos, luogo prescelto per non far allontanare troppo il dissenso e la protesta dal centro congressi della ‘perla dello Ionio’ ma, al tempo stesso, per non permettere un eccessivo avvicinamento al ‘cuore’ del G7 da parte dei gruppi antagonisti. A Giardini Naxos ci si preparava da giorni al corteo: lungo il percorso concordato con la Prefettura di Messina, non pochi negozianti avevano già provveduto a sigillare negozi ed attività commerciali nel timore dell’entrata in azione di eventuali facinorosi; nel corso di un’assemblea pubblica realizzata nel pomeriggio di venerdì dinnanzi l’edificio del municipio della cittadina, gli organizzatori fino all’ultimo hanno tentato di smorzar la tensione e spiegare l’assoluta volontà di dar luogo ad una pacifica manifestazione in grado di far sentire le ragioni di chi si oppone alle politiche dei principali capi di Stato. Pur tuttavia, chiunque oggi si è trovato a Giardini Naxos non ha potuto fare a meno di notare la preoccupazione di cittadini ed addetti ai lavori; anche al Media Center situato nel quartiere Recanati della cittadina ionica è stato possibile tastare il polso della situazione: fino alle 14, è stato un gran via vai di operatori e giornalisti alla ricerca delle ultime notizie provenienti dalle delegazioni in procinto di chiudere i lavori dell’incontro dei leader di governo, poi il classico ‘brusio’ e l’ordinata costante frenesia all’interno della struttura ha lasciato spazio ad un progressivo silenzio interrotto dal sottofondo degli elicotteri di Polizia e Carabinieri.
E’ stato quello il segno che, oramai, tutta l’attenzione era da riservare esclusivamente al corteo, una sorta di vera e propria ‘Ora X’ scattata per verificare se i timori della vigilia fossero fondati o meno: dirigendosi verso il parcheggio prescelto per il raduno dei manifestanti, i viali di una cittadina solitamente affollata di turisti e visitatori si sono presentati deserti, con soltanto militari e forze dell’ordine a presidiare tutti gli incroci di Giardini Naxos; qualche cittadino con la propria auto, ha dovuto fare marcia indietro e rinunciare alla volontà di raggiungere casa prima dell’inizio del corteo. Chi a casa c’era rimasto, ha iniziato ad osservare la manifestazione dai balconi, allo stesso modo quasi di come si osserva una delle tante processioni che in questo angolo della Sicilia caratterizzano l’identità culturale e sociale di numeroso borghi: per la verità, una volta partito il corteo, la tensione è sembrata un po’ smorzarsi tra curiosi che hanno iniziato ad impugnare macchine fotografiche e smartphone per immortalare gli striscioni più curiosi ed una marcia verso il Lungomare senza alcun cenno di attrito. Anche il primo punto ‘caldo’ del corteo, è stato superato senza problemi: in particolare, presso l’incrocio del casello autostradale della A19, già da qualche ora vi era la presenza di un gran numero di camionette e blindati delle forze dell’ordine per impedire eventuali deviazioni dal percorso prestabilito ed indirizzare i manifestanti verso il centro della cittadina; quando anche l’ultimo gruppo del corteo ha superato questo primo potenziale ‘fronte’, è stato ben visibile nei volti di cittadini ed addetti ai lavori il primo ideale ‘sospiro di sollievo’.
E’ soltanto dopo qualche minuto che però, in un altro punto delicato, un gruppo tenta di accedere in un’area non concordata del percorso vicino il lungomare; è lì che son scoppiati i primi tafferugli, con la Polizia che è stata costretta all’uso di lacrimogeni: a quel punto, Giardini Naxos è piombata di nuovo nel silenzio e nella paura di dover subire importanti eventuali danni dalle azioni dei più facinorosi. La situazione subito dopo è ritorna alla calma, anche se lo spauracchio di eventuali nuove deviazioni di alcuni gruppi ha aleggiato per altri lunghi ed interminabili momenti. E’ stato un lungo tira e molla tra ansia e sollievo, tra forti preoccupazioni ed altrettanti repentini ritorni alla calma; una forte contrapposizione negli stati d’animo della folla presente a Giardini, riscontrabile ad un certo punto anche a livello visivo: quando il corteo è entrato definitivamente sul Lungomare infatti, dietro i fumi dei lacrimogeni dei primi scontri e delle prime tensioni, appariva sullo sfondo una soleggiata e rilassata Taormina, che quasi idealmente guardava dall’alto quanto accadeva nella sottostante località costiera a testimoniare il cambiamento di scena che ha spostato l’attenzione dalla perla dello Ionio direttamente sulle rive del mar Ionio. Ma la calma è tornata poco dopo anche a Giardini: quando il corteo ha iniziato ad abbandonare la piazza del municipio, i cittadini hanno potuto riassaporare una prima parvenza di normalità dopo settimane di snervante attesa e di numerosi controlli.
Lasciando il lungomare per tornare al Media Center, è arrivato un primo segnale della fine definitiva delle preoccupazioni: un barista ha tolto le inferriate montate a protezione del locale ed ha acceso la tv dove correvano le immagini del Giro d’Italia; è stato quello il momento in cui, questo angolo di Sicilia, ha iniziato a coprire il silenzio ed i rumori degli elicotteri per tornare alla sua quotidianità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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