Il Jobs Act non funziona. E a testimoniarlo arrivano adesso i dati dell'Inps che certifica il calo del 33 per cento delle assunzioni a tempo indeterminato negli ultimi sette mesi. Nel periodo gennaio-luglio 2016 le assunzioni nel settore privato sono risultate 3.428.000, con una riduzione di 382.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-10,0%); nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali, pari a 408.000. Poi l'istituto di previdenza sociale parla del calo dei contratti a tempo indeterminato, -379000, ovvero -33,7 per cento rispetto ai primi sette mesi del 2015. L’istituto nell’Osservatorio sul precariato spiega che "va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-36,2%)". Insomma l'effetto Jobs Act è già finito. E a sottolinearlo è anche Forza Italia con il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta: ""#Inps #Poletti #Lavoro #JobsAct #Flop Act I dati sul mercato del lavoro diffusi dall'Inps certificano, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, il fallimento del governo.
La politica della 'droga' non ha funzionato, il Jobs Act ha solo pompato le assunzioni con contratti a tutele crescenti, senza creare nuovi posti di lavoro e soprattutto senza creare sviluppo e crescita. Sono stati, dunque, solamente bruciati quasi 20 miliardi, spesi per finanziare l'inutile decontribuzione", ha affermato il capogruppo azzurro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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