Cosenza, coppia picchia bimbo marocchino perché si era avvicinato al passeggino della figlia

Il piccolo, condotto in ospedale a Cosenza, ha riportato lesioni guaribili in 5 giorni. La coppia responsabile della violenza è stata denunciata

Cosenza, coppia picchia bimbo marocchino perché si era avvicinato al passeggino della figlia

Per ingannare il tempo mentre la mamma si trovava in uno studio medico di via Macallé, una traversa del centralissimo corso Mazzini a Cosenza, era uscito in strada insieme ai suoi fratellini e si era diretto in un negozio vicino per comprare un gelato. Lungo la strada ha visto una bimba su una carrozzina e, con l’innocenza dei suoi tre anni, si è avvicinato, forse per salutarla o forse per giocare un po’ con lei.

Ma il suo gesto, seppur fatto spontaneamente e in maniera candida, non è piaciuto ai genitori della bimba. Mamma e papà, infatti, hanno aggredito lo sconosciuto per farlo allontanare.

Il grave episodio di violenza è accaduto nel cuore della città calabrese ed ha come protagonista, suo malgrado, un bambino marocchino di 3 anni.

La dinamica dei fatti è stata ricostruita da una passante che ha assistito alla scena e ha subito avvertito il 118 e la polizia. Il testimone ha raccontato di aver visto il bimbo fare un salto di due metri e accasciarsi a terra dopo essere stato colpito con un calcio al torace. “Non potevo credere a quello che stava succedendo. Il mio primo pensiero è stato soccorrerlo”.

L’innocente vittima della brutale violenza è stata subita soccorso da alcuni passanti e portato al pronto soccorso dell’ospedale per le cure del caso. I medici hanno riscontrato nel piccolo paziente lesioni giudicate guaribili in 5 giorni.

Immediatamente sono scattate le indagini della polizia. Grazie al racconto dei testimoni e ai filmati delle videocamere di sicurezza presenti in zona, gli agenti della Questura di Cosenza sono riusciti a individuare la coppia responsabile dell’azione. Gli autori delle percosse sarebbero T.D di 22 anni e M.V. di 24, entrambi denunciati per lesioni personali aggravate.

Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, nel condannare il gesto, ha parlato di un episodio “raccapricciante” che provoca “indignazione e sconcerto”.

Il primo cittadino ha voluto sottolineare come Cosenza sia “storicamente città di inclusione e accoglienza. Qualsiasi sia il motivo, se di natura razzista o di cieca follia certamente si tratta di un gesto gravissimo che non può trovare alcuna giustificazione, né deve essere sottaciuto”.

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