Costa Concordia, Schettino in Aula Il Giglio chiede 80 milioni di danni

A Grosseto si celebra il processo sul naufragio della nave da crociera. Presente anche il comandante. Si discute il rinvio a giudizio di 6 indagati

Il palazzo di giustizia di Grosseto
Il palazzo di giustizia di Grosseto

Al Teatro Moderno di Grosseto è iniziato questa mattina l'udienza preliminare per il processo sul naufragio della Costa Concordia.

Nel disastro del 13 gennaio 2012 morirono 32 persone. Tra i 4200 a bordo della nave anche molti feriti. In esame sono le richieste di rinvio a giudizio per Francesco Schettino e altri cinque indagati. Secondo alcune indiscrezioni, riportate dall'Ansa, oggi ci saranno appello, richieste di costituzione delle parti civili e le prime eccezioni proposte dalla difesa. Previste udienze fino al 24 del mese.

Intorno alle 9.40 è arrivato a Grosseto anche il capitano della nave, Francesco Schettino. Accompagnato dai suoi avvocati è l'unico degli indagati presente in aula.

Parti civili: il Giglio vuole 80 milioni

Tra le parti civili ci sarà anche Salvatore Ursino, ufficiale della Concordia la cui posizione nelle indagini è stata archiviata. La sera del disastro era in affiancamento. Il suo legale ha spiegato che non ha ancora "percepito i soldi che gli spettavano da contratto e, essendo tra i più giovani ufficiali della Compagnia, ha visto la sua carriera distrutta. Adesso infatti non è imbarcato ma lavora in ufficio".

Tra le parti civili anche il Comune dell'Isola del Giglio, che ha chiesto per il naufragio danni per "almeno 80 milioni di euro" per "evidenti irreparabili danni alla propria identità, alla sua naturale vocazione turistica e alla sua immagine destinata ormai ad essere associata a tale tragico evento". Poi il Ministero dell'Ambiente, la Regione Toscana e alcune decine di naufraghi. Il pool di avvocati di Giustizia per la Concordia ha chiesto 500mila euro per ognuno dei passeggeri (oltre un centinaio) che rappresentano.

538em;">Francesco Pepe, legale di Schettino, ha criticato la scelta di Costa di costituirsi parte civile contro un suo dipendente. Parlando con i giornalisti, che chiedevano come il comandante avrebbe risarcito eventualmente i danni, ha spiegato che "forse potrebbe perdere la casa ma nulla più", ricordando che "è una persona normale".

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