Il vaccino si conferma sempre più come arma fondamentale nella lotta contro il Covid-19. In chi ha assunto il farmaco contro il coronavirus c'è, infatti, "una forte produzione anticorpale e poi ci sono alti livelli di interferoni, attivati dagli anticorpi, in questo modo tendono a fermare il virus nel naso e ad abbassare la carica virale. Le complicanze del coronavirus che osserviamo negli anziani sono legate al fatto che c'è una carica virale più alta e un sistema immunitario a livello del naso e della bocca che funziona meno bene rispetto ai giovani". È quanto ha spiegato all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, commentando uno studio condotto da scienziati dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e dell'Harvard Medical School che ha permesso di scoprire come bassi livelli nelle prime vie aeree sembrano non permettere un controllo efficace del virus ed esporre, così, a complicanze più gravi.
Secondo l’infettivologo, quindi, "lo studio rafforza ancora di più quanto siano fondamentali i vaccini nel fermare il virus a livello del naso e della bocca e di non farlo scendere a livello dei polmoni". Il professore, poi, si è complimentato con i ricercatori del San Raffaele e di Harvard per questa ricerca "molto interessante che peraltro conferma ciò che già si sapeva, ovvero che più è alta la carica virale a livello delle vie respiratorie, quindi fondamentalmente naso e bocca, più gravi sono le complicanze del Covid". In considerazione di tutto ciò, ha sottolineato ancora Bassetti, la prima linea di difesa "che noi abbiamo, rispetto alle infezioni, è a livello del naso e gli interferoni hanno un effetto antivirale".
Nel corso della sua intervista il professore è intervenuto anche sull'ormai prossimo ritorno in classe di studenti ed insegnanti scagliandosi contro la proposta di Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria della Libera Università Ludes di Malta, di far slittare l'inizio della scuola di quasi un mese così da permettere di vaccinare un 10% in più di persone, se si tornasse al ritmo di 500mila somministrazioni giornaliere.
"Posticipare l'inizio della scuola sarebbe un fallimento totale della politica e del ministero dell'Istruzione e si dovrebbe dimettere il ministro", ha affermato Bassetti.
Quest'ultimo ha, inoltre, ricordato che ormai sono tre mesi che chiede di lavorare "sulla vaccinazione degli insegnanti, dei ragazzi" e sugli strumenti per aumentare l'aerazione nelle classi. "Pensare di posticipare oggi l'inizio dell'anno scolastico sarebbe un errore gravissimo e scandaloso per un Paese civile", ha infine aggiunto Bassetti.
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