Un adolescente di 16 anni, nato di Rieti ma da anni residente a Pisa, verrà risarcito a seguito della vaccinazione anti-Covid a cui il ragazzo si era sottoposto un anno fa esatto. Secondo quanto riportato da Adnkronos, il nesso causale, elemento indispensabile per poter iniziare l'iter di risarcimento, è stato confermato dal Dipartimento militare di medicina legale di La Spezia, il quale mediante una dettagliata relazione tecnica ha confermato quanto già sostenuto dal professor Carlo Rumi, consulente di parte del Codacons, associazione con cui la famiglia del ragazzo aveva deciso di intraprendere la causa.
I fatti
Era il luglio dello scorso anno quando il 16enne, sportivo e di buona salute, si era sottopostoal vaccino, ricevendo Moderna. Dopo circa un mese dall'inoculazione del vaccino il ragazzo aveva iniziato a vedere le proprie gambe e le proprie braccia ricoperte da puntini rossi. A settembre la sintomatologia era peggiorata, con la comparsa di vistosi ematomi sul braccio destro e sul collo e bolle di sangue all'interno della bocca. La famiglia aveva così deciso di portarlo al pronto soccorso dell'ospedale di Pisa: qui i medici avevano optato per delle analisi del sangue, le quali avevano fatto emergere un valore piastrinico molto basso (1000/mm3 su un valore minimo di 150mila).
Fino al 18 ottobre il ragazzo era rimasto ricoverato presso il reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup Santa Chiara di Pisa, dove gli era stata diagnosticata una piastrinopenia autoimmune. A questo punto i medici hanno iniziato a sospettare che ci fosse una correlazione fra il vaccino e i disturbi, decidendo di segnalare all'Agenzia Italiana del Farmaco il lotto del siero Moderna somministrato al 16enne. Data la gravità della situazione, nel dicembre dello scorso anno la famiglia aveva deciso di portare il giovane a Genova, nel reparto di Oncoematologia del pediatrico Gaslini: le analisi approfondite del caso hanno confermato che si trattava di una trombocitemia persistente.
La correlazione
Affiancata dal Codacons, l'associazione a difesa dei cosumatori, la famiglia ha così deciso di ricorrere in tribunale per far venire a galla la verità. E sempre lo stesso Codacons - da sempre sostenitore di vaccini e campagne vaccinali - ha comunicato proprio in data odierna che il nesso causale fra trombocitemia e vaccino è stato confermato.
Secondo il dipartimento militare di medicina legale la patologia riportata dal giovane è "una reazione avversa grave potenzialmente innescata dalla procedura stessa anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano" e pertanto "il danno è ascrivibile alla ottava categoria della tabella A allegata al Dpr 30 dicembre 1981 n 834" per 'Menomazione permanente dell’integrità psicofisica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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