La pandemia non frena, i morti non scendono, le varianti incombono e i vaccini non ci sono. Insomma, il ministro della Salute dovrebbe avere un gran da fare. Eppure, in piena emergenza pandemica con annessa crisi di governo, Roberto Speranza trova tempo anche per Sanremo. Sì, proprio il festivalone della canzone italiana che sta per aprire i battenti. La mannaia delle restrizioni anti contagio non risparmia nemmeno l'evento canoro più chiacchierato dell'anno.
Il ministro della Salute, secondo quanto riporta AdnKronos, avrebbe chiesto al Comitato tecnico scientifico di stilare dei rigorosi protocolli di sicurezza per gli artisti pronti a esibirsi al festival di Sanremo. Ma per il pubblico in sala avrebbe ribadito un "no" secco. Speranza avrebbe inviato una lettera al coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, dopo le richieste ricevute dalle associazioni del comparto discografico, chiedendo la messa a punto di una serie ben definita di linee guida sanitarie per gli artisti sul palco e dietro le quinte. Nella missiva il ministro incalzerebbe i tecnici perché queste indicazioni vengano fornite "in tempo utile", ribadendo che per quanto concerne gli spettacoli che si svolgono in sale teatrali come il Festival, restano vigenti le disposizioni previste dall’ultimo dpcm. Insomma, spettacoli sì, ma solo in assenza di pubblico.
Fonti informate avrebbero riferito all'AdnKronos che la vicenda della lettera potrebbe essere arrivata addirittura sui tavoli che contano della Rai. Già nei giorni scorsi la Rai aveva chiarito che alla kermesse sanremese non ci sarebbe stato pubblico pagante, ma che l’Ariston sarebbe stato trasformato in uno studio televisivo con un pubblico formato da coppie di figuranti. Tutti rigorosamente conviventi, ovvio. Ma l'ipotesi figuranti subito non è piaciuta al popolo del web che è insorto, lanciando una petizione che in sole 48 ore macina oltre 20mila adesioni. "Visti tutti i Dpcm dei mesi scorsi che vietano lo svolgimento di qualsiasi evento aperto al pubblico in teatri, sale da concerto, luoghi assimilabili o addirittura all'aperto, questo è inaccettabile.
Cosa cambia tra i figuranti e il pubblico? Non si tratta sempre di persone sedute in platea che assistono allo spettacolo? La legge non è uguale per tutti(?)", si domanda l'autore della campagna Claudio Bellumore. E come dargli torto. Ma si sa, Sanremo è Sanremo. Anche con il Covid.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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