Il governo ha risposto picche ai governatori che chiedevano un allentamento delle restrizioni in vista del periodo natalizio. Niente da fare, almeno fino al prossimo 15 gennaio. E non è detto che in quella data qualcosa cambierà, tutto dipenderà da come sarà andato il Natale. A spegnere ogni speranza è stato il ministro della Salute, che ha ribadito ai presidenti delle Regioni: “Allentamenti delle misure potranno essere decisi a partire dal 15 gennaio. Ma solo sulla capacità di tenuta durante le vacanza di Natale”. La linea del rigore intrapresa dal governo non sembra quindi voler mutare.
Il governo risponde picche ai governatori
Come riportato dal Corriere, durante la conferenza con le Regioni che precede il Dpcm, la cui firma dovrebbe arrivare entro la mezzanotte di giovedì 3 dicembre, il ministro Francesco Boccia ha elencato i punti fermi del prossimo provvedimento. Che sono poi quelli che tutti più o meno ci spettavamo: coprifuoco confermato alle 22, bar e ristoranti chiusi alle 18 e piscine e palestre chiuse. Niente ripensamenti anche sull’attività sciistica che rimarrà ferma. Il ministro Roberto Speranza ha tenuto a sottolineare che “il tema non è la pista da sci, ma le relazioni sociali che si sviluppano al contorno dell’attività sciistica”.
Neanche presa in considerazione l’idea proposta dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, di creare una una zona bianca nella quale consentire maggiori libertà ai cittadini, come per esempio bar e ristoranti aperti la sera fino a una certa ora. Praticamente subito, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli aveva chiarito la sua opinione nettamente contraria. Sembra miseramente fallita anche la proposta delle Regioni alpine italiane di fare delle "vacanze di Natale diverse, con la possibilità di sciare solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche".
Blindati fino al 15 gennaio
Non aspettiamoci quindi allentamenti per il periodo natalizio, l'Italia potrebbe, e a questo punto è molto probabile, venire blindata fino al 15 gennaio, con l’obiettivo, secondo Palazzo Chigi, di non commettere gli stessi errori della scorsa estate. E anche dopo non è detto che la cinghia venga allentata, tutto dipenderà dalla situazione della curva epidemiologica che si registrerà dopo le feste.
Intanto mercoledì prossimo, il 3 dicembre, il ministro della Salute Roberto Speranza comunicherà e presenterà in Parlamento i provvedimenti contenuti nel nuovo decreto, che il premier Conte firmerà probabilmente entro la mezzanotte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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