Arrivano i farmaci "su misura": così possono battere il Covid

Un gruppo di ricercatori cinesi ha ottenuto due nuovi composti che attaccano l'enzima proteasi, responsabile della replicazione del virus, bloccandola. Promettenti i test in laboratorio: una delle due presenta anche una bassa tossicità e potrebbe essere presto sperimentata sull'uomo

Arrivano i farmaci "su misura": così possono battere il Covid

Un grande risultato è stato raggiunto nella lotta al Covid-19: si sono ricavati due farmaci specifici, progettati e sintetizzati per combattere il virus Sars-Cov-2. È una tappa, non l'arrivo, ma potrebbe avere risvolti fondamentali per combattere la pandemia mondiale.

Due nuovi composti

Un gruppo di ricercatori dell'Accademia cinese delle scienze guidato dal prof. Wenhao Dai, ha progettato e sintetizzato due nuovi composti che attaccano in modo specifico l'enzima proteasi, quella che il virus utilizza per replicarsi. Come si legge sull'Ansa, uno dei due composti è già considerato un buon candidato per ulteriori studi clinici. Il risultato è già stato pubblicato sulla rivista Science.

Tre potenziali molecole candidate a farmaco

Con questa nuova scoperta, diventano tre le molecole sintetizzate in laboratorio per colpire il nuovo Coronavirus nei suoi punti deboli: la prima era stata ottenuta in Olanda il mese scorso ed ha come bersaglio la proteina Spike, tramite la quale il virus aggredisce le cellule per invaderle. Adesso, tutte e tre le molecole sono candidate a diventare farmaci ed entrare in commercio ma prima dovranno affrontare la trafila della sperimentazione clinica. Non le avremo a breve ma, in attesa (o meno) di un vaccino è un grande passo avanti.

La speranza nasce da "11a e 11b"

I due nuovi composti che attaccano la proteasi si chiamano 11a e 11b. Osservati in laboratorio mentre erano in azione in una coltura cellulare, "hanno fortemente inibito la proteasi del Sars-Cov-2". Sperimentato sui topi, l'inibitore della proteasi 11a ha mostrato di avere anche una bassa tossicità. Adesso, la sperimentazione per questa molecola proseguirà a livello preclinico per ottenere i risultati sulla tossicità: se questi indicheranno che la molecola è sicura, si potrà passare direttamente alla sperimentazione sull'uomo.

Ricostruita la struttura del virus

Questi farmaci si sono ottenuti grazie alla ricostruzione della struttura molecolare del Covid-19 e delle sue componenti: aver visto, nel dettaglio, come sono fatti l'enzima che fa moltiplicare il virus e la proteina Spike, ha permesso di progettare molecole capaci di bloccare entrambi, disattivandoli.

Intanto, ci aiutano altri due farmaci

In attesa che un farmaco ad hoc contro Covid venga messo in commercio, i pazienti più gravi potranno essere trattati usando due terapie differenti ma efficaci: da un lato c'è il farmaco anti-artrite tocilizumab, che recentemente ha ottenuto ottimi risultati all'Asst Spedali Civili di Brescia: su 100 pazienti Covid con gravi problemi respiratori trattati con questo farmaco, nel 77% di loro le condizioni generali sono migliorate o si sono stabilizzate; dall'altro, c'è anche l'anti-virale remdesivir che ha dato anch'esso ottimi risultati sui macachi, nei quali è stata osservata una netta riduzione del virus all'interno dei polmoni.

Quest'ultimo farmaco, nato per combattere il virus Ebola, è il primo ad essere già stato utilizzato sia in Italia che in alcune parti del mondo: nel nostro Paese, sono stati trattati 1.700 pazienti. I risultati non sono ancora stati sottoposti alla revisione 'tra parì e "non devono essere considerati come raccomandazioni cliniche per i medici, ma vengono condivisi per aiutare i clinici che stanno lottando contro Covid-19", hanno precisato i ricercatori.

La notizia migliore, però, arriva dagli Stati Uniti: proprio in questi giorni è stata

dimostrata l'efficacia del farmaco sui ricoverati Covid all'ospedale di Chicago: quasi tutti i 125 pazienti, di cui 113 gravi, curati ogni giorno con il remdesivir sono stati dimessi nel giro di una settimana.

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