Nelle scorse ore il Ministero della Salute italiano ha lanciato un allarme sanitario per l’arrivo di cozze provenienti dalla Grecia contaminate da salmonella. Questo avviso riguarda in modo particolare anche la città di Napoli dove è radicato l’utilizzo dei mitili per preparare i piatti della tradizione partenopea.
Una volta avuta la conferma del serio rischio sanitario, l’Italia ha immediatamente avvisato il Rasff, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare che, a sua volta, ha lanciato l’allerta per la possibile presenza del pericoloso batterio nella merce distribuita.
Proprio il Rasff invita tutti a prestare la massima attenzione e a non mangiare le cozze senza prima sottoporle al controllo da parte del Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. Se le cozze contaminate dovessero essere consumare crude, infatti, si rischiano gravi conseguenze per la salute.
Al momento, però, non si conoscono quali siano i lotti con cozze vive contaminate anche perché stati inviati non solo alla grande distribuzione ma, come sottolineato in una nota diffusa dallo “Sportello per i diritti”, anche a pescherie ed ai mercati.
Il rischio, come sottolinea il presidente dello "Sportello dei diritti" Giovanni D'Agata, "è che i mitili interessati dal richiamo possano esser commercializzati al di fuori dei canali legali, mettendo a grave rischio la salute dei consumatori.
Mentre i molluschi acquistati esclusivamente attraverso canali autorizzati all’interno di sacchetti con etichette che ne riportano la provenienza, possono essere acquistati in sicurezza".La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche.
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