Credono di andare in riva al mare, ma si ritrovano in un hotel in un centro commerciale

Al loro ritorno chiedono all'agenzia viaggi di essere risarciti

Credono di andare in riva al mare, ma si ritrovano in un hotel in un centro commerciale

Sono andati in vacanza a Malta, pensando di avere una camera in un lussuoso hotel in riva al mare, ma due giovani si sono ritrovati ad alloggiare all'interno di un centro commerciale.

Una studentessa di 25 anni e il suo ragazzo, 28 anni, avevano prenotato, l'estate scorsa, tramite un'agenzia viaggi, una vacanza rilassante a Malta, nella località Sliema, perché lontana dal caos e dai rumori della città. Doveva essere un soggiorno rilassante, in una settimana d'agosto che sarebbe servita a staccare dalla vita caotica abituale.

Alla vigilia della partenza, vengono informati dall'agenzia che la camera dell'hotel in riva al mare non è più disponibile e, di conseguenza, i due giovani sono stati spostati in un altro albergo. I due turisti, come riporta il Messaggero, chiedono informazioni sulla nuova sistemazione, che si trova in località St. Julian, tutt'altro che tranquilla, essendo considerata l'Ibiza dell'isola, ricca di locali e discoteche. L'agenzia però rassicura i ragazzi, perché l'hotel si trova in una zona defilata rispetto al centro.

La coppia parte ma, una volta arrivata a Malta, scopre che la struttura si trova all'interno di un centro commerciale, nel cuore della città. Non solo. La camera è molto piccola, ricavata da un ripostiglio nel sottoscala, con un letto a una piazza e mezza e una colonna che impedisce, a chi dorme da quel lato, di scendere dalla sua parte. Il bagno è minuscolo e le finestre affacciano su locali rumorosi. I due turisti reclamano, ma ottengono solo di essere spostati in un'altra camera, identica, con l'unico vantaggio di avere due letti singoli, che uniti formano un matrimoniale. Inoltre, il ristorante dell'hotel è aperto al pubblico e quindi molto caotico e la spiaggia dista 5 chilometri dal loro alloggio. I due contattano l'agenzia, senza però ottenere niente.

Quando tornano a casa, i ragazzi decisono di chiedere un risarcimento, per i disagi incorsi durante la vacanza e per

l'impossibilità di godere dei servizi richiesti, che erano stati garantiti e pagati. A seguito della richiesta, la coppia è stata risarcita dalla compagnia assicurativa dell'agenzia viaggi, che ha restituito loro metà del denaro speso.

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