È sempre più incandescente il botta e risposta nato dalla messa in onda su SkyTg24 e SkyAtlantic del docufilm “Crescere Neofascisti - Viaggio all’interno dell’universo Lealtà Azione”. Oggi infatti è il gruppo di destra radicale a dire la sua sulla querelle innescata da La Repubblica che ha raccolto le doglianze dell’Anpi e dell’Osservatorio sulle nuove destre. “In merito al documentario – si legge nell’incipit del comunicato diffuso dall’Associazione Culturale Lealtà Azione – si è scatenata da parte del quotidiano La Repubblica una farsesca e pericolosa campagna contro il diritto di cronaca, in barba a quella che dovrebbe essere la deontologia giornalistica”. Le attività svolte dal gruppo, chiariscono, “sono perfettamente legali” e il docufilm le ha raccontate “non certo con toni apologetici” ma “con la correttezza di ricerca delle fonti prima di emettere un giudizio”.
La nota però ripercorre anche gli esordi giornalistici del fondatore del quotidiano che per primo ha denunciato la messa in onda del servizio. Eugenio Scalfari, proseguono quelli di Lealtà Azione, sarebbe “l’incarnazione dell’asservimento al potere” perché “vanta un passato giovanile come caporedattore di Roma Fascista” che era l’organo ufficiale del Gruppo Universitario Fascista. In particolare viene riportato uno stralcio attribuito al fondatore de La Repubblica e risalente al 1942: “Gli imperi moderni quali noi li concepiamo – asseriva uno Scalfari all’epoca giovanissimo – sono basati sul cardine della razza, escludendo pertanto l’estensione della cittadinanza da parte dello Stato nucleo alle altre genti”.
Anche Paolo Berizzi, autore dell’articolo che ha generato la disputa e costretto il regista del docufilm e l’emittente a scusarsi, non è al riparo dagli attacchi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.