Il campanile crollato distrugge una casa: ​parrocchia deve pagare 122 mila euro

Il fatto è successo il 9 ottobre del 2015. La famiglia che viveva in quella abitazione ha fatto causa alla Curia di Torino e ha ottenuto il risarcimento dei danni

Il campanile crollato distrugge una casa: ​parrocchia deve pagare 122 mila euro

La parrocchia San Giorgio Martire di Valperga, un comune in provincia di Torino, dovrà risarcire di 122 mila euro la famiglia della casa danneggiata dal crollo del campanile avvenuto il 9 ottobre del 2015. Lo ha stabilito ieri il giudice del tribunale di Ivrea che ha condannato la curia al pagamento dei danni.

Come riporta Torino Today, la coppia aveva infatti presentato una richiesta di indennizzo ma la diocesi del capoluogo piemontese, che comprende questa parrocchia, non aveva dato una risposta positiva. Così i due scelsero la via legale e si affidarono a un avvocato per intraprendere una causa. All’epoca del fatto, i coniugi che avevano un figlio e stavano aspettando il secondo, avevano trovato una casa in affitto con un canone di 450 euro al mese, oltre al mutuo che già pagavano per la casa danneggiata. Attualmente si sono trasferiti a Ozegna.

Come già ricordato, il 9 ottobre del 2015 intorno alle 3.30 di notte un fulmine aveva colpito una chiesa sconsacrata nel comune di Valperga. La violenta scarica elettrica aveva provocato il crollo della vecchia torre campanaria. In quella notte, si era infatti scatenato un violento temporale sulla zona. Il campanile si era staccato dalla costruzione del 1742 ed era caduto su una casa al cui interno si trovava una famiglia di tre persone, ovvero papà, mamma e un bambino di tre anni. I calcinacci avevano sfondato il tetto ma fortunatamente non erano finiti nella camera da letto dove si trovava a dormire tutta la famiglia. Il fulmine aveva inoltre causato un black out e il guasto dell'impianto termico.

Il forte fragore del crollo avevano svegliato tutto il comune del Canavese. Sul posto erano immediatamente arrivati i vigili del fuoco di Cuorgné e Ivrea, i quali avevano temuto che fosse successa una tragedia. Inoltre, si erano attivati i carabinieri Cuorgné e Rivarolo Canavese e il nucleo radiomobile di Ivrea. La via interessata dal crollo era stata chiusa varie ore per consentire ai mezzi di soccorso di poter operare. L’area era stata messa in sicurezza per evitare che ci fossero altre cadute di parte del campanile.

I vigili del fuoco avevano dichiarato inagibile l'abitazione che si trovava poco distante, visto che molti calcinacci finirono finirono proprio sul tetto di

quella casa. Quindi la famiglia che viveva in quella casa decise di avviare una causa civile contro la Diocesi di Torino. Secondo le perizie tecniche, il nucleo familiare avrebbe subito un danno pari ad oltre 100 mila euro.

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