Uccise il marito coi figli: "Meglio il carcere che la vita con lui"

Il gip ha applicato a tutti e tre gli indagati per l'omicidio di Pietro Ferrera la custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla Procura.

Uccise il marito coi figli: "Meglio il carcere che la vita con lui"

Si aprono le porte del carcere per Salvatrice Spatafora e i suoi figli Mario e Vittorio. Per i tre, indagati per l'omicidio di Pietro Ferrera, è stata disposta la custodia cautelare in carcere a seguito della richiesta della Procura. Il gip non ha però convalidato il fermo in quanto non sussisterebbero pericoli di fuga.

La donna, prima di essere interrogata dal giudice, si era sfogata con l'avvocato Maria Antonietta Falco in merito agli abusi e le violenze subite dal marito - "il carcere sarà sempre meglio della vita che ho fatto fino adesso" - avrebbe detto.

"I miei assistiti hanno risposto a tutte le domande. Abbiamo tutto l'interesse che si comprenda soprattutto il clima di terrone nel quale hanno vissuto non solo loro ma tutta la famiglia. La minaccia era sempre la stessa: il marito diceva che avrebbe fatto una strage e avrebbe colpito tutti i familiari ad iniziare dalla nonna" - riferisce l'avvocato, aggiungendo infine - "Ho chiesto che la donna sia immediatamente affiancata da uno psicologo. Ha un aneurisma e in queste condizioni di stress potrebbe davvero essere molto pericoloso"

Anche i figli hanno potuto testimoniare le lunghe angherie subite dalla madre, la condizione di indigenza nella quale veniva lasciata tutta la famiglia, i litigi e il clima di paura perenne che si era instaurato nella casa. L'uomo, secondo il racconto dei ragazzi, avrebbe addirittura spento delle sigarette sul corpo della madre per futili motivi in diverse occasioni.

Venerdì notte, dopo l'ennesima discussione e le insistenze dell'uomo per avere un rapporto sessuale, la moglie l'ha accoltellato al collo mentre era disteso sul fianco a letto.

Il marito ha reagito aggredendola e le urla della donna hanno fatto accorrere i ragazzi che hanno colpito il padre con due coltelli da macellaio che tenevano in casa

La moglie e i figli della vittima hanno quindi confermato al giudice per le indagini preliminari di Palermo di avere ucciso l'uomo "stanchi delle violenze e dei soprusi" subiti per anni.

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