In una foto postata su Facebook ballava la danza del ventre. Come se nulla fosse. Eppure, risultava invalida al 100% da ben 38 anni. Una donna Termini Imerese è finita così sotto la lente dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo, denunciata con l'accusa di aver simulato una grave disabilità mentale, beneficiando di una pensione e di una indennità di accompagnamento. Dal 1983 la signora - oggi 67enne - risultava infatti affetta da "gravi e invalidanti problemi psichici e motori", per i quali riceveva un contributo di sostentamento superiore agli 800 euro mensili. Ma quelle immagini pubblicate sui social, insieme ad altri elementi raccolti dalle fiamme gialle, l'avrebbero tradita. Così, è scattata un'indagine per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche.
Per gli inquirenti, infatti, la donna sarebbe "autonoma nel suo vivere quotidiano, in grado di provvedere ai propri bisogni senza alcun aiuto". Lo dimostrerebbero alcune prove documentali raccolte dagli stessi finanzieri. Nel corso delle indagini, gli uomini delle fiamme gialle hanno avevano osservato la signora "mentre era intenta a fare la spesa al mercato rionale, interagendo normalmente con avventori e commercianti". Inoltre - prosegue la Guardia di finanza - "le foto estrapolate dal suo profilo social la ritrarrebbero in atteggiamenti verosimilmente incompatibili con la patologia certificata". E qui viene citato proprio lo scatto in cui l'indagata avrebbe ballato la danza del ventre, nonostante fosse stata riconosciuta "non rispondente a stimoli esterni" da alcune perizie.
C'è poi un altro capitolo dell'indagine: quello che spiega come la donna sarebbe riuscita a "ingannare la commissione medica" che l'aveva giudicata invalida. Gli inquirenti spiegano infatti che, "sulla base degli elementi acquisiti", la signora nel corso degli accertamenti sanitari avrebbe imbrogliato i medici, "risultando affetta da una grave patologia, diagnosi successivamente confermata nel 2010". Nei certificati dell'epoca venne attestato che l'invalida non rispondeva "agli stimoli visivi e uditivi, con tremori agli arti superiori e grave ritardo intellettivo". Uno status che cozzerebbe con gli elementi raccolti dagli investigatori.
Le indagini, a quanto si apprende, sono state corroborate anche da alcune intercettazioni, come quella riportata nella documentazione fornita dalla Guardia di finanza. "Ogni tanto andavo dal dottore e mi facevo prescrivere due pacchi di pillole e le mettevo dentro, e poi infatti le buttavo. Certo, io le caramelle eh.. le dovevo prendere, se non le prendo risulta, perché comunque prendo le caramelle, ha capito?", diceva la donna in una telefonata ascoltata dalle fiamme gialle di Palermo. Lo scorso anno la signora era stata sottoposta a una nuova visita. Due dottoresse avevano messo in dubbio la sua invalidità e quindi anche pensione e accompagnamento. "Devo perdere tutte cose per due cretine", avrebbe commentato l'indagata, ignara di essere sapendo di essere intercettata.
Sulla vicenda, severo il commento del colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di Polizia economico finanziaria.
"Nessuno deve più tollerare queste gravi forme di truffa: tutti devono sentirsi investiti della responsabilità di essere sensori della legalità, segnalando comportamenti illeciti di cui si abbia conoscenza, a tutela dei cittadini onesti e rispettosi delle regole", ha affermato il militare. La procura di Termini Imerese hiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo di 205.559,57 euro alla protagonista del caso.
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