Se siete frequentatori dei social, vi sarete sicuramente imbattuti, in questo periodo, in qualche post che riportava brani del libro "Spillover-L'evoluzione della Pandemia" di David Quammen. Quasi un presagio su quello che otto anni dopo sarebbe realmente successo con la pandemia di Covid-19. Molti si sono chiesti come sia stato possibile che la penna di uno scrittore sia riuscita a creare una cosa del genere e, proprio per questo motivo, ma anche per farci dare un parere su quello che sta succedendo a livello mondiale, lo abbiamo contattato via Skype nella sua casa in Montana, dove attualmente sta lavorando a un libro sul Covid-19 che presto verrà dato alle stampe.
Come ha fatto in tempi assolutamente non sospetti a prevedere nel suo libro "Spillover - l'evoluzione delle pandemia" ciò che poi si sarebbe verificato anni dopo?
"Ho ascoltato attentamente gli esperti scientifici giusti, poi ho messo insieme quello che dicevano. Era tutto prevedibile: un nuovo virus da un animale selvatico, forse un pipistrello, un coronavirus, che passava agli esseri umani, dentro o vicino a un mercato umido in Cina. C'erano altri possibili scenari per il "Next Big One", la prossima grande pandemia, forse un'influenza, ma questi elementi erano in cima alla lista delle possibilità che ho descritto nel libro".
In alcune recenti interviste ha chiamato questa pandemia "The Big One" la più grande delle pandemie. Può spiegarci bene il concetto?
"Ho adottato questo temine prendendolo sempre dagli scienziati. Partendo da questo ho scritto il libro. Tutto si sapeva già, non era un'ipotesi che la pandemia sarebbe successa, il dubbio era soltanto sul quando sarebbe accaduta".
Ha chiamato il suo libro "Spillover" che è un termine scientifico. Può spiegarci che cosa è?
"Lo 'Spillover' è il termine che indica il momento il cui il virus passa dal suo 'ospite' solitamente un animale, all'uomo. L'uomo in questo caso, diventa il paziente zero che diffonde poi il virus agli altri esseri umani".
Ci si chiede perché i mercati umidi cinesi i "Wet Market" responsabili, fino a prova contraria, della diffusione di molte pandemia, non siano definitivamente chiusi. Pensa che il denaro (si parla di miliardi di dollari di guadagno ogni anno) possa essere un'interesse più forte della salute pubblica?
"Non è detto che questo virus possa essere uscita dal mercato di Whuan. Di sicuro però è successo perché gli esseri umani stavano catturando pipistrelli per mangiarli per questo arrivavano poi a questi mercati dove venivano venduti. E' assolutamente necessario che la Cina chiuda o vincoli in modo efficace e permanente, e non solo temporaneamente ed anche sul mercato nero, la cattura e la vendita di animali selvatici. E' troppo pericoloso per tutti. Dobbiamo però tenere a mente che tutti noi facciamo alcune cose, come consumatori, che aumentano il rischio di fuoriuscita di virus da animali selvatici in varie parti del mondo. Le nostre richieste come consumatori, ad esempio di telefoni cellulari, sono più sottilmente ma inevitabilmente pericolose per la fuoriuscita di virus tanto quanto i mercati umidi che vendono pipistrelli. Anche noi quindi siamo responsabili con la richiesta sempre più pressante di risorse naturali".
Si può vedere tutto questo come una sorta di ribellione della natura verso l'uomo spesso definito come il 'cancro' del mondo?
"Non amo molto la metafora dell'uomo che sia il cancro del mondo. Sto scrivendo un libro sul cancro e l'evoluzione, (che ho temporaneamente fermato per dare la precedenza a quello sul Covid-19) e pensando alla biologia sul cancro, è un'analogia facile da fare con l'uomo, che però non fornisce alcuna intuizione. Non si tratta di ribellione della natura ma di evoluzione. Questo focolaio che è diventato una pandemia è solo una questione di ecologia ed evoluzione".
Molti virologi hanno spiegato che un salto di specie da animale a uomo è una cosa molto difficile. Quali sono stati i comportamenti umani che hanno accelerato questo processo?
"I comportamenti che possono facilitare l'uscita virale sono quelli di qualsiasi tipo di contatto violento con gli animali selvatici. Tutti questi portano virus, alcuni dei quali hanno la capacità di infettare gli esseri umani e trasmetterlo da persona a persona. Questo coronavirus, ma anche gli altri che sono noti negli animali selvatici, hanno la capacità di attaccarsi alle cellule nel tratto respiratorio. Gli scienziati avevano già identificato questo virus nei pipistrelli e messo in guardia da questa possibilità già tre anni fa, ma la politica, e i politici, hanno fatto finta di niente".
Anche se il mondo scientifico non è d'accordo il premio Nobel francese Montagnier, sostiene che il Covid-19 sia un virus sfuggito da un laboratorio. A questo suo pensiero si è unito ad esempio il presidente americano Donald Trump e altre nazioni come la Francia. Lei cosa ne pensa in proposito?
"Che sono pettegolezzi senza valore fino a che non ci saranno prove scientifiche, che al momento non ci sono. Luc Montagnier dovrebbe vergognarsi per la sua dichiarazione frettolosa e imprecisa. Per quanto riguarda Donald Trump non è capace di vergogna o di capire qualcosa di così complicato come un virus".
Se guardiamo indietro nella storia dell'evoluzione dell'uomo, molte estinzioni di animali ma anche di popolazioni sono dovute a fenomeni atmosferici estremi, ere glaciali, meteoriti etc. E' possibile che un virus (non vogliamo essere catastrofici e parlare di questo) possa portare all'estinzione della razza umana?
"No, non è possibile. Possiamo preoccuparci di altro".
Lei è assolutamente certo che questo coronavirus non sia l'ultimo con cui ci troveremo a combattere. Cosa glielo fa pensare?
"Vorrei girare la domanda: perché dovrebbe essere l'ultimo? Ci sono milioni di altri tipi di
virus che risiedono negli animali, e specifico selvatici, che sono in grado di infettare gli esseri umani. Siamo solo all'inizio della comprensione di questo fenomeno e suoi modi in cui lo stiamo causando, non alla fine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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