La bara di Lorenzo Sciacquatori è entrata nella chiesa di Santa Maria del Carmine, a Monterotondo Scalo, tra gli applausi. Le navate sono gremite dai tanti amici dell’ex pugile 41enne, ucciso dalla figlia Deborah al termine di un’ultima tragica lite violenta. Per i pm la ragazza diciannovenne avrebbe agito per eccesso colposo di legittima difesa. Per questo è tornata in libertà.
Ma al funerale di suo padre lei non c’è. Non c’è nemmeno la compagna Antonia. Ad accompagnare il feretro ci sono le sorelle dell’uomo. La madre entra solo per un ultimo doloroso saluto. Un bacio soltanto alla bara. Dagli occhi che ormai non vedono più per colpa di un ictus scendono le lacrime. Troppo dolore, troppa sofferenza. Non sente nemmeno le parole del sacerdote che nell’omelia ricorda che “non esiste dolore al mondo che non possa essere guarito dalla mano di Dio”.
Gli restano vicino i suoceri, il cognato, le sorelle e tanti amici commossi. “Non era un mostro – lo difendono - ha sbagliato solo perché esagerava con l'alcol”. C’è anche chi se la prende con la stampa. Sono i giornalisti che hanno montato tutto, dicono. “Non era così violento”. E una troupe televisiva viene persino allontanata bruscamente dalla chiesa. "Lorenzo era una brava persona, io lo conosco da sempre - ha detto uno degli amici all'Adnkronos - andava aiutato, e chi lo giudica oggi con tanta durezza è lo stesso che qui a Monterotondo avrebbe potuto offrirgli un lavoro, aiutarlo". "Ha iniziato a star male con la morte del padre - ha spiegato - ma il tracollo è arrivato con l'ictus della madre, era nervoso, prendeva a pugni muri e porte e si faceva male da solo, ma alla moglie e al figlia voleva bene, al massimo gli avrà dato qualche spinta". E di Deborah dice: "Una ragazza eccezionale, ma ha lo stesso carattere del padre. Non voleva ucciderlo, si starà mordendo i gomiti, lo adorava". “Misericordioso è chi ha il coraggio di perdonare", dice il celebrante durante la messa. Un invito a ricomporre pezzi di vite spezzate e segnate per sempre.
Al termine della funzione gli amici scandiscono il nome di Lorenzo in coro tra gli applausi. C’è pure chi gli urla “sei un grande”, anche se, come ricorda Il Messaggero, nel 2014 era stata già depositata un’informativa alla procura dei minori in cui i Carabinieri avvertivano che Sciaquatori poteva essere un pericolo per sua figlia.
Una comunicazione arrivata dopo la denuncia della madre per percosse, alla quale però non avevano fatto seguito azioni concrete, fino al tragico epilogo. Ora la studentessa dovrà rispondere di eccesso colposo di legittima difesa, ma il caso potrebbe essere presto archiviato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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